Una comunità si prepara a sfilare contro il ridimensionamento del “Ferrari”
Si terrà domenica prossima la mobilitazione cittadina e territoriale, a Casarano, contro la chiusura di alcuni reparti del nosocomio locale e il suo depotenziamento: a guidare la protesta un comitato spontaneo bipartisan
CASARANO – Una comunità che protesta a favore dell’ospedale “Francesco Ferrari”, interessato dalla scure dei tagli del riordino sanitario regionale: il sindaco, Gianni Stefàno, ed il comitato spontaneo pro “Ferrari” sono promotori di una manifestazione pubblica prevista per domenica prossima, che prevede il raduno dei partecipanti alle 19,30 , nel piazzale antistante l’ospedale civile, e da lì la partenza di un corteo, sino a Piazza San Domenico.
La manifestazione vuole rappresentare il dissenso del territorio verso la decisione assunta dalla giunta regionale, con deliberazione del 5 giugno scorso di chiudere l’unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Casarano. Il sindaco e il comitato, in una nota congiunta, ribadiscono di ritenere il provvedimento “ingiusto” e “penalizzante” e concordano sulla necessità di mantenere attivo il punto nascita.
“Si stanno mettendo in campo tutte le iniziative utili per evidenziare che l’ospedale Francesco Ferrari di Casarano – si legge - deve essere potenziato e trasformato in polo di eccellenza, possedendone i requisiti tecnici, scientifici e territoriali per esserlo”.
Il Comune ha predisposto una deliberazione che è stata sottoposta all’approvazione di tutti i Comuni limitrofi del proprio bacino territoriale: alcuni l’hanno già adottata. Nella deliberazione vengono forniti molti dati tecnico - scientifici che dimostrano “oggettivamente” le motivazioni a supporto del mantenimento del punto nascita e del vantaggio rappresentato dall’ospedale di Casarano per il territorio.
Al comitato spontaneo hanno aderito tutte le forze politiche, le parrocchie, i sindacati ed il mondo dell’associazionismo, presenti sul territorio. Alla manifestazione sono stati invitati il presidente ed il vice-presidente della Regione Puglia, gli assessori ed i consiglieri regionali della Provincia di Lecce e tutti i sindaci dei paesi limitrofi interessati dal provvedimento.