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Domenica, 28 Aprile 2024
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Turismo a Gallipoli, croce e delizia: riflessioni sull’estate della "riapertura"

La stagione estiva della Città Bella costituisce ormai il termometro per la misurazione delle “temperature” sociali del territorio. Alla luce delle polemiche, che anche per il 2022 non si sono fatte attendere, ne abbiamo parlato col sindaco Minerva e con il numero due di Confindustria Turismo

GALLIPOLI – È il nodo gordiano dell’estate salentina. Il bersaglio icastico (e di facile utilizzo) del malessere collettivo: parliamo della stagione turistica gallipolina. C’è chi la attacca duramente. E c’è poi chi attacca coloro che attaccano. Endemismo della Città Bella che anche per quest’anno, soprattutto quest’anno, si riconferma come uno dei temi più dibattuti, polemicamente parlando, del territorio. L’estate 2022, quella della riapertura post pandemica,  ha finito per “riaprire” e acuire anche altro: la polarizzazione fra gli sciovinisti del “qui va tutto bene”, del “la stampa parla male perché al soldo di qualcuno” e i disfattisti-apocalittici del “Gallipoli ormai è alla frutta" e del "Qui ormai è tutto uno schifo”.

C’è da dire che tra luglio e un mese di agosto che si avvia al tramonto, diversi episodi (alcuni piuttosto gravi) hanno riempito le pagine delle cronache gallipoline. Da un presunto caso di stupro nei confronti di una turista, caso “sgonfiato” nelle aule d tribunale, passando per le risse, i furti sulle spiagge e quelli in discoteca. E poi ancora, nella lista nera, altri comportamenti illeciti hanno riguardato la nota località dello Ionio come le barche sotto costa in barba alla normativa e ai principi di sicurezza, i lidi abusivi, le cosiddette “case-pollaio”, il degrado, gli eccessi alcolici che  alterano le notti dei più giovani. Il tutto nonostante le ordinanze impopolari e gli sforzi (e i rinforzi) da parte della prefettura, che all'inizio della stagione "calda" aveva appunto preannunciato un incremento di unità delle forze dell'ordine nelle località turistiche.

E più ci si interroga sulle sorti del turismo gallipolino, più non se ne viene a capo. Quello della polemica su Gallipoli (a volte strumentale) sembra costituire il permafrost della ritualità salentina: permanente, una crosta inscindibile. Proprio nell'ultimo giorno dell'anno 2021 la nostra redazione aveva intervistato il numero due di Confindustria Lecce, Fernando  Nazaro, imprenditore della cittadina ionica e in quei giorni fresco di nomina. In quell’occasione, Nazario aveva ribadito durante l'intervista la necessità di provvedere a una cabina di regia. A un raccordo inter-istituzionale per la gestione del settore turistico e dei suoi fenomeni satellite. Lo ha ribadito anche oggi.

“Questa estate, come nelle altre estati, il forte numero di presenze nella città ha prodotto ancora problemi di ordine pubblico. Consideriamo che ogni ambito industriale in cui l'uomo alteri i naturali equilibri produce qualche problema. Il turismo non fa eccezione. Partendo da questo, torno ad insistere su un necessario coordinamento istituzionale che in qualche modo posso prevenire questi fenomeni, attutendo gli impatti. Oggi la tecnologia può  servirci per conoscere in modo più  approfondito (celle telefoniche) il numero e la natura di ciò  che si concentra a Gallipoli e nel Salento. Le stesse imprese turistiche è  tempo che siano chiamate a un ruolo più  attivo per contribuire ad arginare i fenomeni. Resta inteso che, già  da oggi, bisogna porsi il problema del futuro, sapendo che non ci si può più  sottrarre ad organizzazione e innovazione per garantire un prodotto più  accogliente dove tradizione e autenticità siano declinati con minor improvvisazione e maggior controllo”.

C'è chi punta a una lotta contro i comportamenti incivili, che sarebbe già in atto: quella sottolineata dal primo cittadino gallipolino, Stefano Minerva. “Negli ultimi anni Gallipoli viene dipinta come una città poco sicura, dove la notizia di cronaca è dietro l’angolo. È chiaro che il passaparola negativo sia più forte di quello positivo rispetto a ciò che di bello accade in questa penisola. Alcuni episodi spiacevoli sono accaduti, nessuno lo può negare, così come è altresì evidente che questi siano diffusi su tutto il territorio, sebbene sia molto più facile puntare il dito solo contro Gallipoli”, dichiara il primo cittadino. “Quest’anno, grazie al coordinamento con il prefetto, abbiamo avuto una maggiore presenza delle forze dell’ordine, ma è anche vero che i social media tendono ad amplificare ogni cosa. Una cosa è certa: Gallipoli non è abbandonata a sé, le attenzioni sono sempre costanti e faremo sempre in modo di combattere, come possibile, la maleducazione”, conclude Minerva.

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