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A fondo Sementello

Impianto di compostaggio, Ager boccia l'alternativa. Si prefigura un nuovo scontro

L'agenzia per i rifiuti non accoglie la proposta degli Aro 1 e 3 e fa presente, tra gli altri rilievi, che la relazione di accompagnamento per fondo Sementello riprende integralmente quella presentata per Masseria Ghietta, località individuata dal Comune di Lecce

LECCE – L’Agenzia regionale per i rifiuti – Ager - ha risposto picche alla proposta, formalizzata in extremis, di un sito per il trattamento della frazione organica, con produzione di biometano e compost, avanzata dall’Aro 3 (Copertino capofila) con il sostegno dell’Aro 1.

Questa ipotesi, che portava a fondo Sementello, area di 11 ettari di proprietà del Comune di Arnesano ma nel territorio del capoluogo, si poneva come alternativa al progetto già presentato di Masseria Ghietta (sempre in agro di Lecce), ma inviso agli amministratori di Trepuzzi e Surbo che lo ritengono un ostacolo per le strategie di valorizzazione di quella zona.

Il percorso di individuazione di un sito idoneo è stato avviato da anni e già a fine 2019 Lecce aveva formalizzato la sua proposta. Nei due anni successivi, nonostante diversi incontri, non sono state messe nero su bianco ipotesi diverse, se non all'inizio di novembre quando il sindaco di Trepuzzi aveva comunicato tre siti alternativi. Tutti giudicati impraticabili da Ager che ha così proceduto a ridosso delle vacanze di Natale a conferire l'incarico di progettazione in modo da poter rispettare i termini del bando del ministero della Transizione ecologica, la cui scadenza era stata fissata al 12 di febbraio. Quel termine è stato poi posticipato di circa un mese e nell'imminenza della nuova scadenza è stata comunicata la proposta di fondo Sementello. 

Proposta respinta: le ragioni del no

Rispetto a quest'ultima ipotesi, nella nota di riscontro il direttore generale, Grandaliano, si elencano i motivi del diniego: si fa intanto presente che la relazione generale di accompagnamento alla proposta riprende integralmente quella per il progetto per Masseria Ghetta “senza considerare le peculiarità del nuovo sito individuato”. Si sottolinea, inoltre, che il Comune di Lecce, nel cui territorio ricade il sito, non ha condiviso la proposta e si specifica che l’area in questione, peraltro vicina a zone residenziali e case sparse, non è stata individuata “all’esito di idonea istruttoria preliminare volta a definire la fattibilità dell’iniziativa, nonché del procedimento autorizzativo ambientale”.

Grandaliano ha ricordato anche che un progetto di fattibilità già verificato e validato (esiste questo requisito solo per Masseria Ghetta) consente di avere, secondo le previsioni del bando, un punteggio aggiuntivo. Detto altrimenti, poiché la scadenza dell'avviso pubblico ricorre proprio oggi, ritirare il progetto per Masseria Ghetta rimpiazzandolo con quello di fondo Sementello, nelle condizioni in cui è stato presentato, avrebbe significato di fatto perdere l’opportunità di poter ambire alle risorse indicate nel bando, fino a 40 milioni per singola proposta.

La comunicazione di Grandaliano si conclude con la considerazione che non è escluso che si possa successivamente modificare la localizzazione dell’impianto, ricorrendo alle corrette procedure e sempre che il ministero ammetta la possibilità di modificare la scelta di un sito qualora un progetto venisse ammesso a finanziamento.

Si preannuncia un contenzioso

I quindici comuni che fanno parte degli Aro 1 e 3, incassato il no, hanno reagito preannunciando un contenzioso: “È del tutto ingiustificato l'atteggiamento di Ager, che si rifiuta di inviare il progetto dell'impianto su un sito alternativo per la sua finanziabilità, poiché nessuna norma lo impedisce. Sicché la decisione del direttore dell'agenzia assume una valenza meramente politica, che esorbita palesemente dalle sue funzioni. Pertanto i sindaci degli Aro Le1 e Le3 si riservano di agire nelle sedi competenti per tutelare gli interessi delle rispettive comunità”.

Va ricordato anche che l’ipotesi alternativa, pur localizzata in territorio di Lecce, sarebbe stata a servizio dei comuni degli Aro 1 e 3 e solo “in parte” a servizio della Forsu raccolta nel capoluogo. Sul tema dei rifiuti, dunque, si profila uno scontro che non si concilia con la solita logica degli schieramenti: nella pattuglia dei 15 comuni ci sono amministrazioni ispirate al centrosinistra e altre al centrodestra, i cui rappresentanti di livello regionale, soprattutto quelli vicini alla Lega, sembrano aver preso molto a cuore la questione. 

Nel Piano regionale dei rifiuti il fabbisogno quantificato per la provincia di Lecce è di 50mila tonnellate all’anno, l’impianto di Masseria Ghietta ne tratterebbe fino a 40mila. Della necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti si parla da anni e tutti a parole sono d'accordo, ma all'atto pratico emergono le differenze sono spesso complesse da decifrare.

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