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Covid-19: se dilaga la paura cala il sipario su turismo e cultura, eccellenze del Salento

In provincia di Lecce, come in tutta la Puglia, molti posti di lavoro sono già e rischio. Annullate date, cancellate prenotazioni. La preoccupazione degli operatori. La Regione chiede interventi urgenti

LECCE – I segni di paralisi dell’economia salentina che si sono palesati con l’inizio dell’allerta per il Covid-19 sono diventati in pochi giorni dei colpi molto pesanti in grado di mettere in ginocchio interi comparti con un effetto domino difficile da prevedere, anche in relazione ai risvolti sul piano occupazionale.

La Regione Puglia, raccogliendo il grido di allarme del settore culturale e turistico, ha chiesto questa mattina al ministro Dario Franceschini l’adozione di misure urgenti per fronteggiare la situazione nei prossimi due mesi: sono stati già annullati, infatti, concerti e spettacoli, mentre la distribuzione dei film nelle sale cinematografiche si è bloccata. Si registra – come questa testata aveva anticipato martedì – un sensibile crollo nelle prenotazioni per Pasqua ma anche per la stagione estiva e, come noto, sono ferme le gite scolastiche.

Se da una parte l’aspetto di prevenzione e contenimento sanitario della nuova epidemia influenzale implica la doverosa applicazione di misure e restrizioni, non si può ignorare che le conseguenze delle limitazioni, e ancor più dell’allarme sociale che spesso degenera in psicosi, si stanno già abbattendo sulla tenuta del sistema economico, a partire da quello locale.

Cultura e spettacoli a rischio paralisi

Teatro Koreja si è visto costretto ad annullare tutte le repliche previste per le scuole dal 2 al 17 marzo e quattro date relative a tournée della compagnia in giro per l’Italia. “Stiamo tutti vivendo una situazione che non ha precedenti nella storia recente – è scritto in una lettera aperta agli spettatori dello storico riferimento culturale di Lecce - ed è inutile sottolineare che non spetta a noi operatori culturali discutere di aspetti medici ed epidemiologici, né tanto meno discutere delle iniziative che le autorità sanitarie e politiche hanno intrapreso in questo periodo. Una cosa però ci è consentita e anzi è doverosa: reagire all’impulso di chiuderci nel nostro guscio domestico sperando di salvarci da qualsiasi contagio per diventare vittime del contagio più grave, quello della paura”.

Ci sono decine di migliaia di euro in ballo, centinaia di ore di lavoro, retribuzioni id maestranze e attori. Grande incertezza esiste anche per la tenuta delle rassegne serali: “Stiamo continuando a lavorare, i nostri attori stanno provando. L’8 marzo saremo ugualmente in scena (ore 11 o ere 17.30) per resistere alla paura insieme a tutto il pubblico che vorrà sostenerci”.

L’appello di Teatro Koreja non è un caso isolato o allarmistico. Decine di operatori del settore culturale, in tutta la Puglia, sono alle prese con problemi molto seri. Per questo il governatore Emiliano e l’assessora all’Industria Culturale e Turistica hanno scritto al Mibact, ponendo l’urgenza di interventi straordinari immediati. I contributi richiesti per attività culturali, dal cinema agli spettacoli, ammontano a 5,3 milioni di euro di finanziamenti, ma ci sono poi sollecitazioni dal punto di vista fiscale, come l’eliminazione delle addizionali regionali Ires-Irpef ed eliminazione Irap per soggetti , imprese e luoghi di spettacolo, oltre alla sospensione temporanea degli adempimenti previdenziali e al congelamento dei mutui.

“Sicuramente l'iniziativa della Regione è nella giusta direzione per provare a porre rimedio a quella che si sta rivelando una situazione drammatica per i lavoratori dell'ambito turistico e, come nel nostro caso, di quello dello spettacolo – ha commentato Cesare Liaci, presidente della cooperativa Coolclub e vice presidente del distretto Puglia Creativa. Due settori che risentono moltissimo del blocco delle iniziative pubbliche, dei trasporti, delle attività extrascolastiche. Siamo in una crisi che toglie importanti economie a migliaia di operatori e lavoratori del settore. In particolare, nello spettacolo dal vivo, gli annullamenti di matinée, spettacoli, incontri culturali sono devastanti per chi come noi basa il proprio lavoro sull'incasso al botteghino, sulle giornate lavorative. L'auspicio è che il ministro prenda a cuore questa situazione e intervenga per porre un argine a questa situazione che potrebbe mettere in ginocchio un settore già fragile di suo, in cui l'incertezza del futuro è la normale amministrazione”.

Turismo: piano generale di rilancio

Per il comparto turistico si richiede anche l’accesso agli ammortizzatori sociali e alle varie forme di sostegno al reddito insieme all’accesso agevolato al credito. Un punto specifico prevede la dotazione di un contributo straordinario in relazione ai rimborsi dovuti alle compagnie aeree e alle penali per le strutture ricettive. Alessandro Zezza, di Masseria Panareo, ritiene però che le misure di emergenza possano essere insufficienti e per questo auspica un’iniziativa molto più ampia.

“I danni che il contagio da isteria da corona virus sta porta nel comparto turistico - ha dichiarato l'imprenditore - sono enormi ed ancora molto sottostimati. Il problema non si risolve rincorrendo un piano di posticipo di imposte o sospensioni di pagamenti. Serve un piano strategico di rilancio da attivare il più presto possibile. Abbiamo bisogno di un grande investimento per un’offerta di voli low cost, soprattutto su Brindisi, per rilanciare l'incoming. Una speciale destinazione di scopo della tassa di soggiorno da parte dei Comuni che ne beneficiano per aumentare le possibilità di mobilità dei turisti e dei servizi sul territorio per il turista. Un pacchetto cultura con musei e chiese aperte fino a notte, con aperture speciali e gratuite”.

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