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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Cavallino

Da poco condannato a cinque anni per spaccio, trovato con cocaina e 900 euro

Finisce in carcere un 38enne di Cavallino. Era agli arresti domiciliari dal dicembre scorso. La perquisizione dei carabinieri della sezione operativa: circa 80 grammi di droga

CAVALLINO – Era agli arresti domiciliari da poco più di sette mesi, cioè da quando era stato condannato a cinque anni per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Ciononostante, Antonio Manno, 38enne di Cavallino, secondo gli investigatori avrebbe ripreso molto presto a gestire attività illecite. Tanto da essere tenuto sotto osservazione dai carabinieri della sezione operativa di Lecce, i quali, questa mattina, hanno fatto all’improvviso la loro comparsa nella sua abitazione.

Non un controllo casuale, dunque, ma evidentemente mirato. Forte era il sospetto coltivato dai carabinieri che in casa celasse qualcosa di “scottante”. E così è stato: cocaina, soldi e materiale per il confezionamento di singole dosi sono costati cari, all’uomo, che è finito in carcere.

Il blitz è stato messo a segno in collaborazione con i carabinieri della stazione cavallinese e del nucleo cinofili della guardia di finanza di Lecce. E, durante la minuziosa perquisizione, i militari hanno trovato circa 80 grammi di cocaina. La stessa sostanza per la quale a Manno, nel dicembre scorso, era stata inflitta la condanna. Insieme con la droga sono finiti sotto sequestro anche quasi 900 euro in banconote di vario taglio, possibile incasso rinveniente da più cessioni avvenute nel tempo, bilancino di precisione, forbici e nastro adesivo.

Una volta condotto in caserma, è stato avvisato dell’attività il pubblico ministero di turno, Luigi Mastroniani, che ha disposto il trasferimento in carcere per il 38enne. Difeso dagli avvocati Riccardo Giannuzzi e Francesco Nutricati, nei prossimi giorni Manno dovrà essere interrogato nell’udienza di convalida dal giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo.

Condannato di recente

Antonio Manno era stato condannato a cinque anni a dicembre del 2022 dopo un arresto messo a segno, in quel caso, dalla squadra mobile della questura leccese che, durante un controllo, nell’aprile precedente, aveva trovato una cinquantina di gramma di “polvere bianca”, materiale per confezionare singole dosi e ben 4mila euro in contanti.

Giudicato con il rito abbreviato, la giudice Giulia Proto aveva riconosciuto le attenuanti generiche, avendo l’uomo mostrato fin dai primi istanti un atteggiamento collaborativo, durante i controlli, per cui era caduta la recidiva. La pubblica accusa, peraltro, aveva invocato una pena più alta, di sei anni e mezzo.

Il nome di Manno compare nelle cronache orami da diversi anni e sempre per spaccio di cocaina. Nel 2016 fu arrestato perché trovato in possesso di droga, dopo che solo qualche giorno prima se l’era cavata con “solo” una denuncia a piede libero. Stessa sorte nel 2017, quando fu scoperto con ventuno dosi di stupefacente nel parcheggio dell’ex convento di San Domenico, nel centro di Cavallino.

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