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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Copertino

Droga a chili interrata e un mucchio di denaro nel muro, arresto e sequestri

Emessa una seconda ordinanza di custodia cautelare a carico di un 39enne di Copertino. Nell'azienda agricola da lui gestita a novembre trovati 77 chili di hashish. Oltre 44mila euro sequestrati, parte di quelle somme furono trovate in casa del presunto complice, un 34enne

LECCE – Nuovo capitolo nella vicenda iniziata nel novembre scorso, con tre arresti per un grosso quantitativo di stupefacente e il ritrovamento di altra droga sotterrata in un vivaio. Nei giorni scorsi, infatti, la Squadra mobile di Lecce ha dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere (dove già si trovava fin dal primo fermo), emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce, su richiesta della procura, nei confronti di Cristian Roi, 39enne di Copertino.

Non solo. Sia a Roi, sia a un presunto complice in affari di traffico di stupefacenti, Gianluca Calabrese, copertinese 34enne (anch’egli già in carcere), è stato notificato anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di una somma pari a 44.240 euro. Come facile intuire, le nuove misure scaturiscono dal proseguimento delle indagini avviate dalla Squadra mobile di Lecce e dal Commissariato di Nardò.

I primi arresti

Riepilogando la storia, l’8 novembre scorso i poliziotti arrestarono a Copertino, in flagranza, Roi e Calabrese. Di droga ne fu trovata parecchia. Uno aveva 1 chilo e 165 grammi di cocaina, l’altro circa mezzo chilo di cocaina e un altro mezzo di marijuana. Furono sequestrati anche 9 chili di hashish. Fra l’altro, quel giorno, fu fermato anche un terzo uomo. I riflettori, però, sono stati puntati fin dalle fasi iniziali soprattutto su Roi e Calabrese. E, proprio addosso al primo, furono trovate il giorno dell’arresto banconote per 26.540 euro (soldi suddivisi in mazzette) e un block-notes contenente appunti, verosimilmente riferibili all'attività di spaccio.

La droga interrata e i soldi nel muro

Dieci giorni dopo, il 18 novembre, su delegata della procura, vi fu un’ulteriore perquisizione, in quel caso presso l’azienda florovivaistica di Copertino gestita da Roi. E qui, suddivisi in panetti e interrati in più punti, custoditi in bidoni in plastica, furono scoperti oltre 77 chili di hashish. Ed è, dunque, a quest'attività, che scaturisce l'emissione di una nuova ordinanza di custodia cautelare per il 39enne. 

E non è tutto. Le successive perquisizioni consentirono di rinvenire, in quel caso nell'abitazione di Calabrese, dentro le intercapedini delle pareti, 17.700 euro in banconote di vario taglio, probabilmente frutto di spaccio, ma anche diverso materiale utile per il confezionamento dello stupefacente e apparecchiature elettroniche, disturbatori di frequenze (i cosiddetti Jammer), alcuni cerca-frequenze, video-telecamere, visori infrarossi, smartphone, hard disk, pc, cavetteria e altro materiale che potrebbe essere stato impiegato nel tentativo di eludere o disvelare anzitempo le attività d’indagine delle varie forze di polizia.

Le somme di denaro sequestrate nel corso delle due distinte operazioni, dunque, sono oggi oggetto del decreto di sequestro preventivo emesso dall’autorità giudiziaria salentina. Palese, infatti, sarebbe la disomogeneità tra i redditi dichiarati dai nuclei familiari dei due indagati e quelle sostanziose somme.

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