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Dal 12 settembre

Inchiesta “Hydruntiade”: revocati i domiciliari per Roberto De Santis

Il giudice per le indagini preliminari ha sostituito la misura in atto con il divieto di dimora a Otranto. La procura della Repubblica aveva espresso parere favorevole

LECCE - La misura degli arresti domiciliari per Roberto De Santis, una delle figure più note dell'inchiesta “Hydruntiade”, è stata sostituita con il divieto di dimora a Otranto.

Lo ha accordato il giudice per le indagini preliminari, Cinzia Vergine, dopo la richiesta di revoca della misura in atto presentata dal legale dell’imprenditore, Giuseppe Fornari del foro di Milano. Nei giorni scorsi la procura della Repubblica aveva espresso parere favorevole.

De Santis, che ha 64 anni ed è originario di Martano, è ritenuto nell'ipotesi accusatoria una sorta di regista per la stesura del piano urbanistico generale di Otranto, e più in generale, solido riferimento negli intrecci tra politica e affari. A lui è ricondotta la paternità del progetto di realizzazione di una struttura a marchio Twiga, oggetto di un sequestro nel 2017 e poi di un processo penale, che non lo coinvolge, di cui all’inizio di settembre si è avuta la sentenza di primo grado.  

La richiesta di revoca dei domiciliari poggiava anche sulla nuova circostanza dell’avvio, in sede civile, della procedura di liquidazione della società “Cerra srl”, dal nome della località individuata per la realizzazione del Twiga Beach Club. Si sarebbe così determinata un’attenuazione delle esigenze cautelari tale da consentire a De Santis di ritrovare la libertà.

Interrogato il 15 settembre, tre giorni dopo l’arresto, dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e dalla sostituta Giorgia Villa, De Santis in un’ora e mezzo circa di confronto aveva negato gli addebiti che gli erano stati mossi.

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