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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Otranto

Dopo la bufera giudiziaria su Otranto, termina “l’esilio” per i fratelli Cariddi

Il tribunale del Riesame ha accolto l’appello delle difese, revocando il divieto di dimora per gli ex sindaci finiti al centro dell’inchiesta “Hydruntiade”

OTRANTO - E’ terminato oggi “l’esilio” da Otranto per i fratelli Cariddi, già primi cittadini, Pierpaolo, di 56 anni, e Luciano, di 54.  
Il tribunale del Riesame, composto dal presidente Carlo Cazzella e dalle giudici Simona Panzera e Maria Pia Verderosa, ha revocato il divieto di dimora al quale erano ancora sottoposti (dopo circa tre mesi di carcere e due di domiciliari) nell’ambito dell’inchiesta denominata “Hydruntiade”.

E’ stato dunque accolto l’appello presentato dalle difese contro la decisione del collegio che lo scorso luglio aveva rigettato l’istanza di revoca. 

In particolare, durante la discussione che si è tenuta venerdì scorso dinanzi ai giudici della Libertà, gli avvocati Gianluca D’Oria (che assiste Pierpaolo Cariddi con il collega Alessandro Dello Russo) e Michele Laforgia (che assiste Luciano, con la collega Viola Messa) avevano sostenuto l’assenza del pericolo di reiterazione del reato. Questo in ragione di una serie di circostanze: nessuno dei due ricopre più alcuna carica pubblica; lo scenario politico-amministrativo è completamente modificato con le ultime elezioni di maggio; in tutto questo periodo, sono sempre state rispettate le prescrizioni dell’autorità giudiziaria. 

Oltretutto, i legali avevano anche fatto presente che è oramai imminente l’inizio del processo finalizzato ad accertare la verità.

Dal banco degli imputati, i due fratelli dovranno rispondere dell’accusa di essere stati al vertice di un’associazione a delinquere dedita a una serie di illeciti: corruzione elettorale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso ideologico, frode in processo penale e depistaggio, concussione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà di scelta del contraente, rivelazione del segreto d’ufficio, nonché di truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea. 

La prima udienza si celebrerà il prossimo 6 dicembre.

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