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Cronaca

Rubate 200 piante resistenti alla xylella, Coldiretti invoca l'Esercito

L'ultimo episodio denunciato dall'associazione di categoria è avvenuto nelle campagne di Vernole. Nel nord Salento razzie di barbatelle. Prese di mira anche le teste di idranti dei pozzi artesiani

LECCE - Un agricoltore ha denunciato questa mattina il furto di oltre 200 piante di ulivo di varietà resistenti alla xylella, di recente messe a dimora. L'episodio è stato reso noto da Coldiretti che sottolinea la preoccupante successione di episodi analoghi. 

“Il fenomeno della criminalità nelle campagne non lascia scampo neppure all’area infetta da xylella con l’aumento di casi segnalati di furti di piante di ulivo Favolosa e Leccino appena piantumate che spariscono nottetempo per mano di ignoti. Sono atti vergognosi e inaccettabili che vanno fermati con ogni mezzo, anche con l’intervento dell’Esercito”, ha commentato Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce.

I furti si stanno moltiplicando proprio nel momento in cui, dopo anni di stand-by, frustrazione e burocrazia, ci sono i primi segnali di ripresa nella direzione dei reimpianti di ulivi sui terreni devastati dal batterio. “Saranno le forze dell’ordine a fare le opportune indagini – ha aggiunto Cantele – ma è immaginabile che le piante rubate siano destinate al mercato parallelo delle piante resistenti che sarà sempre più appetibile perché si alimenterà in maniera direttamente proporzionale alla crescita dei reimpianti”.

L'associazione che rappresenta molti coltivatori diretti segnala anche la vulnerabilità del settore vinicolo, bersagliato dai furti di barbatelle soprattutto nel nord Salento, dove si registrano anche razzie di teste degli idranti dei pozzi artesiani, tra Salice Salentino e Guagnano, oltre a pali di ferro, corone e cavi delle spalliere.

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