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Cronaca Botrugno

Omicidio di Saronno, Maggio incastrato da Facebook e dal cane della fidanzata

Il 32enne di Botrugno, arrestato il 28 agosto con l'accusa di omicidio pluriaggravato, è stato rintracciato grazie alle foto del cucciolo della compagna. Le immagini, pubblicate su Internet, hanno permesso di risalire al luogo di residenza dell'uomo, ritenuto responsabile dell'uccisione della gioielliera Maria Angela Granomelli

BOTRUGNO – Si dice che sia il fedele amico dell’uomo. E, invece, è stato proprio un cagnolino a “tradirlo”. Alex Maggio, il disoccupato 32enne originario di Botrugno, arrestato per l’omicidio della gioielliera Maria Angela Granomelli di Saronno, nel varesotto, sarebbe stato incastrato dalle immagini del cucciolo della sua compagna, pubblicate sul social network Facebook, così come si apprende dall'agenzia Ansa. I carabinieri erano già sulle tracce del salentino, dopo l’analisi dei tabulati telefonici. Ma non riuscendo a risalire al luogo della residenza di Maggio, sono riusciti a rintracciarlo a Bollate, in provincia di Milano, grazie a quelle immagini del cane, postate dalla fidanzata del 32enne sulla bacheca virtuale. Che però hanno sortito effetti reali.

Da quell’elemento apparentemente insignificante, i militari dell’Arma hanno avviato una serie di appostamenti e sopralluoghi nelle aree verdi della zona, aspettando che la donna si presentasse a passeggio con l’animale. Individuata e pedinata, la proprietaria del cane ha condotto gli investigatori dritti verso la casa in cui viveva l’uomo, arrestandolo lo scorso 28 agosto.alex_maggio-4-3-2-2-2-2

Le modalità delle indagini, e i particolari emersi, sono state illustrate, nel corso della mattinata, durante una conferenza stampa presso la Procura di Busto Arsizio dove, a sorpresa, si è anche presentato l’imprenditore Mirko Rosa, il proprietario del "Compro oro" che, sin dal primo momento, aveva messo a disposizione una taglia di 50mila euro, per la cattura dell’assassino della commerciante. Un compenso che verrà devoluto ai cittadini che hanno supportato l’attività investigativa o consegnata direttamente all’Arma.

Nei giorni scorsi si è tenuto l’interrogatorio del 32enne salentino, da anni emigrato nella cittadina lombarda. Davanti al gip di Busto Arsizio, Luca Labianca, Maggio ha dichiarato di aver lasciato la vittima dell’aggressione agonizzante, ma ancora viva, al momento della fuga che è seguita alla rapina dello scorso 3 agosto.  Si sarebbe, secondo le sue dichiarazioni, allontanato rapidamente dalla gioielleria, senza sapere di aver provocato la morte della vittima. Poi sarebbe partito in direzione sud, nei lidi di Ugento, per trascorrere le vacanze. E, invece, è stato arrestato con l’accusa di omicidio pluriaggravato dalla crudeltà e rapina.

Il 32enne, difeso dall’avvocato Carlo Alberto Cova, è ora detenuto nel carcere bustocco, in attesa che ulteriori indagini forniscano risposte più dettagliate ai tanti interrogativi rimasti in piedi. I nomi di chi, per esempio, potrebbe aver favorito la fuga del 32enne.  O altri indizi che potrebbero emergere da test e comparazioni  sul Dna della vittima e di Maggio, che i Ris di Parma stanno eseguendo in questi giorni. Oltre che da un’eventuale perizia psichiatrica alla quale potrebbe essere sottoposto l’uomo, ex ausiliario dei carabinieri, sparito ormai da anni dal comune salentino in cui ha vissuto e che ora è sconvolto per l’accaduto.

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