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Cronaca

Blitz nelle campagne del Salento, maxi-multa per dodici aziende

Supera il milione l'ammontare delle contravvenzioni elevate dai carabinieri del Nil ad imprenditori agricoli per lavoro nero e assenza di sicurezza. Controlli serrati nel periodo di Ferragosto, soprattutto in agro di Nardò

LECCE – E’ stato lo stesso ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, d’intesa con il comando carabinieri per la Tutela del lavoro di Roma, a disporre una serie di controlli straordinari e a tappeto nelle zone dell’Italia meridionale a maggiore vocazione agricola. Per quanto riguarda la provincia di Lecce, l’attività è stata effettuata a cavallo di Ferragosto e ha riguardato non solo le aziende agricole ma anche le strutture agrituristiche, in particolare dell’agro neretino ove sono state sottoposte a controllo anche delle aziende agricole facenti capo ad alcuni personaggi colpiti da provvedimenti restrittivi della libertà personale, in occasione della nota operazione denominata “Sabr” dei carabinieri del Ros di Lecce e della procura distrettuale antimafia, con la quale è stata sgominata un’associazione a delinquere finalizzata alla tratta e alla riduzione in schiavitù, al favoreggiamento dell’ingresso di stranieri, all’estorsione ad altri gravi delitti. 

In tutto sono state 212 le prescrizioni impartite ai dodici imprenditori contravvenzionati, per un totale di  un milione e 94 mila euro di sanzioni inflitte. Ampio ricorso al lavoro nero e scarsa o nulla considerazioni delle norme di sicurezza. In questo modo si può sintetizzare l’attività condotta dal personale specializzato del reparto operativo del gruppo carabinieri per la Tutela del lavoro di Napoli, in sinergia con i colleghi del Nil di Lecce e la collaborazione dei funzionari ispettivi della Direzione territoriale del lavoro di Lecce e dei militari delle compagnie Carabinieri di Maglie, Tricase, Gallipoli e Lecce.

Su un campione di cinquantasei lavoratori identificati, ben quindici sono risultati totalmente in nero”. In particolare presso un’azienda agricola operante nel comune di Vignacastrisi sono stati sorpresi a lavorare in nero ben quattro braccianti, su un totale di otto persone occupate, così come in un’azienda agrituristica che si apprestava ad organizzare il pranzo di ferragosto per i propri ospiti, venivano trovati altri quattro lavoratori in nero.  Fra le innumerevoli violazioni riscontrate e commesse anche nei confronti degli altri lavoratori, molte hanno riguardato il superamento dell’orario di lavoro, la mancata fruizione del riposo settimanale e la mancata consegna dei contratti di lavoro al momento dell’assunzione.

Ma la situazione più grave e diffusa è stata riscontrata nell’ambito delle norme in tema di sicurezza, con la sistematica violazione, in particolare, di alcune norme fondamentali: da quella che sanziona la mancanza di accertamenti medico-sanitari nei confronti dei lavoratori da adibire al lavoro, a quella che punisce la scarsa o addirittura assente formazione e informazione operata nei confronti degli stessi a cura dei rispettivi datori di lavoro; dalla mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale (in funzione delle specifiche mansioni), all’assenza del documento di valutazione dei rischi da elaborare a cura della parte datoriale, per finire con la mancata designazione del medico competente e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione aziendale. 

Nell’ambito del servizio i carabinieri e i funzionari della direzione territoriale del Lavoro hanno inoltre contestato 46 violazioni amministrative per lavoro nero ed altro, per un importo complessivo di quasi 62mila euro e recuperato 4mila 150 euro alle casse dell’Inps. Cinque sono state le aziende agricole e agrituristiche la cui attività è stata sospesa e la cui ripresa è stata subordinata alla regolarizzazione delle violazioni accertate e al pagamento di un’ulteriore sanzione di mille e cinquecento euro ciascuna.

I datori di lavoro sanzionati sono stati inoltre segnalati anche alla guardia di finanza per quanto di competenza, in merito agli illeciti fiscali e tributari che scaturiscono dal pagamento in nero delle retribuzioni ai lavoratori irregolari. 

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