“Barca in avaria”. La richiesta di aiuto, il soccorso nel Canale d’Otranto di 83 migranti
L'arrivo nella notte. Si sono mossi mezzi della guardia di finanza e della capitaneria di porto per individuare la barca a vela al largo di Castro e trasferire a terra gli stranieri, tutti del Vicino Oriente, nel porto di Santa Maria di Leuca. Nel gruppo anche minori non accompagnati
SANTA MARIA DI LEUCA – Ottantatré migranti sono stati soccorsi nella tarda serata di ieri, dopo che è partita una richiesta di aiuto, presumibilmente dalla stessa imbarcazione in cui si trovavano. Una chiamata ha raggiunto il 112, numero di pronto intervento dei carabinieri, intorno alle 21. La barca a vela sulla quale viaggiavano aveva il motore in avaria. Il nutrito gruppo di stranieri, composto da uomini, donne e minori, in quel momento era al largo delle coste di Castro, nel Canale d'Otranto.
Per intercettare l’esatta posizione della barca a vela è stato necessario l’invio di un elicottero della Sezione aerea di Bari della guardia di finanza. Dopodiché, si sono mosse le motovedette del Reparto operativo aeronavale di Bari e le Sezioni operative navali delle “fiamme gialle” di Otranto e Gallipoli.
Nel frattempo era stata ovviamente informata la prefettura, per predisporre tutto l’intervento anche da terra. Come zona per l’attracco è stato scelto il porto di Santa Maria di Leuca, mentre per la prima accoglienza si è optato per Masseria Ghermi, a Lecce. Il trasbordo è stato effettuato con l’ausilio di due mezzi inviati dalla Capitaneria di porto. A terra i migranti sono arrivati intorno alle 2 di notte. Sono stati rifocillati e visitati dai volontari della Croce rossa italiana del comitato di Lecce, con i supporto di vari altri servizi, fra cui i sanitari dell’Usmaf.
Il gruppo era composto da 42 iraniani, 39 iracheni e due afgani. Fra questi, 57 gli uomini, undici le donne e quindici i minorenni, di cui ben nove senza accompagnamento. Le indagini per ricostruire la rotta e la località di partenza sono ora in mano al pool antimmigrazione della procura. Al momento non sarebbero stati individuati scafisti. È possibile che siano riusciti ad allontanarsi con qualche altra imbarcazione prima dell’arrivo delle motovedette.
L’ultimo sbarco noto sulle coste salentine risale al 26 agosto scorso, vicenda peraltro anomala: quel giorno era arrivata appena una dozzina di persone, di origine siriana, nel corso di quello che non era sembrato un viaggio organizzato dai soliti gruppi criminali che gestiscono i traffici, ma in autonomia. Per risalire a un evento più simile a quello della notte appena trascorsa, bisogna andare ancora più indietro nel tempo, al 5 agosto, quando a Leuca approdarono in 79.
È un fenomeno diradatosi notevolmente, quello degli sbarchi sulle coste della provincia di Lecce, rispetto agli anni passati, forse anche per effetto delle indagini partite proprio dal Salento e che hanno tagliato la testa a diverse organizzazioni attive sulla tratta balcanica. Anche per questo ha colpito quanto avvenuto nella notte. Si è scelto un momento in cui sta imperversando il maltempo, tant’è che il soccorso è avvenuto in condizioni piuttosto complesse, con tutti i rischi connessi.