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Cronaca Monteroni di Lecce

Mancata vendita del lotto per Università Islamica: negata pretesa al risarcimento

Il Consiglio di Stato respinge l'appello dei proprietari ricorrenti contro l'amministrazione comunale di Monteroni di Lecce, difesa da Pietro Quinto

LECCE - Il Consiglio di Stato pone fine al contenzioso sulla pretesa di risarcimento - per oltre 6 milioni di euro - avanzata dai proprietari dei fondi inclusi nell'area che avrebbe potuto ospitare l'Università Islamica, a ridosso del complesso di Ecotekne, a Monteroni di Lecce. Il ricorso dei cittadini interessati direttamente alla lottizzazione è stato respinto, con la conferma della sentenza di primo grado resa dal Tar Puglia, sezione di Lecce. 

I nove ricorrenti - rappresentati in giudizio da Stefano Paladini e da Giovanni Pellegrino - reclamavano un danno per 3 milioni e 250mila euro per il mancato perfezionamento della vendita, dovuto alla dichiarazione di inammissibilità dell'istanza di lottizzazione da parte dell'Ufficio tecnico comunale. La posizione dell'amministrazione è stata motivata con il fatto che i terreni in questione erano gravati  da un pignoramento e non fossero dunque nella piena disponibilità dei proprietari. Ma il risarcimento complessivo comprendeva anche un'altra somma, di importo molto simile, per perdita di altre occasioni di vendita e per danni morali. 

I giudici di Palazzo Spada hanno quindi ribadito, dopo che lo aveva fatto il Tar pugliese, la correttezza dell'operato del Comune. “Il Consiglio di Stato – ha affermato l’avvocato Pietro Quinto che ha difeso l'amministrazione - ha riconosciuto la piena legittimità degli atti emanati dall’Ufficio Tecnico che non poteva che dichiarare inammissibile una istanza di lottizzazione, prodromica alla costruzione del Centro di formazione islamica, non avendo i proprietari la piena disponibilità dei terreni. I giudici romani hanno attentamente valutato la portata degli atti emanati dal Comune ed hanno riconosciuto che quegli atti chiudevano il procedimento e pertanto, ove ritenuti illegittimi, dovevano essere impugnati”.

I ricorrenti avevano stipulato un preliminare di vendita con la Fondazione Islamica di Lecce, la cui efficacia era però subordinata al buon esito della lottizzazione. “Quel che ha portato i Giudici di Palazzo Spada – ha proseguito Quinto - a respingere la domanda risarcitoria è il riconoscimento che il Comune non era affatto rimasto in silenzio e che non si era limitato a risposte interlocutorie, ma aveva provveduto seppure negativamente rispetto alle richieste dei privati, con ciò rispondendo tempestivamente alla richiesta lottizzatoria”.

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