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Cronaca

“Nuovi orizzonti” con la droga, chieste condanne per quasi mezzo secolo

La Procura ha presentato il conto agli imputati coinvolti nell’inchiesta che fece luce su un’organizzazione impegnata nello smerciare sostanze stupefacenti giunte dall’Albania

LECCE – Sfiora il mezzo secolo di reclusione il totale delle pene invocate dalla Procura nel processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione denominata “Nuovi Orizzonti” su un’organizzazione impegnata nello smerciare la droga giunta dall’Albania nel Salento e in altre parti d’Italia.

Uno dei principali imputati è Sergio Taurino, alias “Gino” o “vecchietto”, 56 anni, di Lecce, coinvolto anche nell’inchiesta sfociata ieri nel blitz dei carabinieri, nella quale risponde di usura perché avrebbe applicato tassi d’interesse fuori legge del 10% mensili sulla somma di 30mila euro data in prestito a un commerciante di scarpe. Proprio, per ragioni procedurali, in considerazione della misura cautelare (ai domiciliari) eseguita nelle scorse ore nei suoi riguardi, la sua posizione è stata stralciata e sarà discussa l’11 aprile, giorno in cui la giudice Giulia Proto deciderà la sorte di tutti gli altri imputati.

Sono queste le richieste formulate in mattinata dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, il magistrato che ha coordinato le indagini, nei riguardi degli altri sette uomini che come Taurino hanno ottenuto di essere giudicati in abbreviato: dieci anni di reclusione per Giovanni Taurino, 32 anni, di Surbo; otto anni a testa per i leccesi Marco Turco, detto “il brutto”, di 34 anni, per Simone Zimari, di 31, per Mattia Monaco, detto “il bello”, 34; due anni e 20mila euro di multa per Erwin Gassebner, 59, di Lana (Bolzano); nove anni per Arjan Mucaj, detto “mitico” e “Sebastian”, albanese di 36 anni, domiciliato a Monteroni; un anno e otto mesi, più 20mila euro di multa, per Antonio Palermo, detto “Buzzurro”, 37 anni, di Cosenza; assoluzione per non aver commesso il fatto per Claudio Turco, 61enne leccese

Sempre l’11 aprile, la giudice valuterà la proposta di patteggiamento a un anno e mezzo di reclusione, avanzata da Mauro Letizia, 28 anni, residente a Vernole (attraverso l’avvocato Paolo Golia), e se mandare a dibattimento, quelli che non avevano fatto istanza di riti speciali: Aniello Alfano, 49, anni, di Castellamare di Stabia (Napoli); Santino Pizzonia, detto “il nano”, 33 anni, residente a Curinga (Catanzaro), Marco Cimmino, 34 anni, di Castellamare di Stabia (Napoli), e Giovanni Veneziano, 31, di Lamezia Terme (Catanzaro).

A difendere gli imputati ci penseranno gli avvocati Raffaele Benfatto, Giuseppe Presicce, Maria Cristina Caracciolo Lorenza Prete, Ilario Manco, Carlo Scalinci.

Le indagini e i ruoli

Le indagini avviate nel 2015 dalla Direzione Investigativa Antimafia (Dia), con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, hanno riguardato episodi avvenuti tra giugno del 2016 e marzo 2017 e tra questi c’è quello del gennaio di tre anni fa, quando uno degli indagati, Gassebner, fu arrestato dai carabinieri per aver ricevuto 17 chili di marijuana. A consegnargliela, stando alle carte dell’inchiesta, sarebbero stati proprio i due Taurino, Turco e Monaco. Lo stesso Monaco finì nei guai tre mesi dopo, quando la polizia stradale lo fermò sull’autostrada A16 a bordo di un’autovettura Citroen C4, dove, nascosti nel portabagagli, c‘erano oltre 21 chili di marijuana.

In alcuni casi riscontrati dagli investigatori, il valore delle consegne non sarebbe stato inferiore ai 25mila euro.

Secondo l’accusa, Sergio Taurino avrebbe svolto un ruolo cruciale: si sarebbe occupato dell’acquisto e della manutenzione delle imbarcazioni da utilizzare per il trasporto della droga che avrebbe provveduto a consegnare “a domicilio” anche personalmente a chi l’avrebbe poi distribuita sul territorio.

Lo scorso febbraio, nei riguardi del “vecchietto” è stata confermata la confisca di beni per circa 900mila euro a lui riconducibili, tra cui due ville a Lecce e due motoveicoli.

Quanto agli altri ruoli, Mucaj si sarebbe occupato di gestire i contatti con i suoi connazionali per ricevere lo stupefacente che avrebbe anche lui consegnato, con l’aiuto dell’organizzazione, agli acquirenti; Giovanni Taurino si sarebbe dedicato allo stoccaggio e al trasporto della marijuana e a procurarsi e pagare le auto noleggiate per le attività illecite; Turco, Monaco e Zimari avrebbero partecipato all’associazione, partecipando alle fasi di approvvigionamento, trasporto, stoccaggio e consegna. Turco avrebbe custodito per conto del gruppo sia la droga che altri beni.

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