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Cronaca Mazzini / Via Francesco Casotti

Rione San Lazzaro, cade un altro pino. Il sindaco: “Prioritario sostituire gli alberi”

L'episodio si è verificato intorno alle 14. L'albero era a dimora sul marciapiede di via Casotti, nei pressi di piazzetta Congedo. Per oggi era stata diramata l'allerta arancione per rischio idrogeologico e temporali. Sul posto i vigili del fuoco, la polizia locale e la protezione civile comunale

LECCE - Il 6 aprile in via Gentile, oggi in via Casotti: due strade dello stesso rione, San Lazzaro, tra i più verdi dell’intera città per la presenza di decine di alberi di pino messi a dimora già ai tempi delle prime opere di urbanizzazione.

Una di quelle grandi piante è caduta, intorno alle 14, ostruendo col suo tronco e la chioma la strada, ma non ci sono state conseguenze: di auto in sosta ce ne erano poche anche perché la strada è interessata da un cantiere per il rifacimento dell’asfalto (maltempo permettendo). Sul capoluogo pioveva intensamente e, del resto, ieri era stata diramata l'allerta arancione (a Brindisi una bomba d'acqua ha creato pesanti disagi e decine di interventi, tra cui quello per mettere in salvo una donna con la sua bimba di tre mesi). In previsione di domani è stata diffusa un'allerta gialla. 

Il pino caduto è l’ultimo sul marciapiede del lato sinistro, quasi all’intersezione con via Tafuro in prossimità di uno scivolo per l’attraversamento pedonale (non una pista ciclabile). La polizia locale ha interdetto l’accesso dei veicoli dall’altro capo della strada, sul posto personale della protezione civile comunale e i vigili del fuoco che hanno tagliato a scopo preventivo alcuni rami di un altro albero, poco distante da quello caduto. La normale circolazione è ripresa alle 18.30 circa dopo l'intervento di una squadra di Lupiae Servizi.

radici pino via casotti

Quello di oggi è solo l’ultimo di una serie di alberi caduti negli ultimi mesi e quasi sempre si tratta di pini. Oltre quello di via Gentile, per citarne alcuni, il pino caduto in via Costa (il 4 dicembre), quello che si è spezzato nella villa comunale (16 marzo).

L’intensità del fenomeno va di pari passo con quella degli eventi atmosferici estremi che, oramai, non sono una rarità alle nostre latitudini: grandi concentrazioni di acqua in poche ore e raffiche di vento contribuiscono a minare la stabilità delle piante, già in parte compromesse dall’età (in ambiente urbano la longevità di una specie può anche dimezzarsi) e dalle condizioni di crescita (con le radici che non hanno lo spazio sufficiente per svilupparsi, tra pavimentazioni e cemento).

Tutto questo pone un tema di manutenzione straordinaria, oltre i singoli interventi periodici: “Sostituire questi alberi, piantanti 30, 40 o 50 anni fa in un contesto urbano che non è adatto alla loro crescita sana e alla loro stabilità – ha scritto il sindaco, Carlo Salvemini, in un post in cui dava conto di quanto accaduto - deve diventare una priorità comune. Perché non esiste alcun intervento di manutenzione su pini di queste dimensioni, piantati su marciapiedi di cemento, con le radici recise durante la successione di lavori pubblici, che possa eliminare il pericolo di caduta in occasione di eventi meteorologici violenti. Né possiamo fare quanto fatto per il Parco del Galateo in tutta la città (una messa in sicurezza con tiranti per ogni albero, ndr)”.

via Casotti e via Tafuro-2

L’amministrazione comunale ha dato mandato a esperti dell’Università del Salento di censire tutto il patrimonio arboreo della città, operazione che non era mai stata fatta in passato, dopo di che si procederà all’adozione di un Piano del verde: tra le priorità ci sarà la sostituzione degli alberi vecchi e di quelli comunque potenzialmente pericolosi con altri di specie più adatte al contesto cittadino, in particolare quelle le cui radici si sviluppano in verticale, per evitare in futuro i tanti problemi di dissesto di strade e marciapiedi.

“Con questa nuova consapevolezza – ha aggiunto il primo cittadino -  ricordiamoci che in una manciata di anni non si allargano tutte le aiuole dei marciapiedi della città, non si mettono in sicurezza tutti gli alberi, non si sostituiscono tutti i filari e non cadono dal cielo, come per magia, alberi con chiome decennali. Gli alberi che cadono oggi sono quelli ai quali in passato sono state compromesse le radici; oggi invece, dove un albero ha la stabilità compromessa a causa delle radici, piantiamo più alberi, come in piazzetta Congedo”.

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