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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo

Come una nave fantasma, yacht alla deriva dalla Calabria s’incaglia a Porto Cesareo

La barca, di circa 13 metri, era vuota. Guardia costiera e carabinieri hanno poi appurato essere stata usata per uno sbarco di migranti avvenuto il 7 maggio scorso a Roccella Jonica

PORTO CESAREO – Una “nave fantasma” al largo della baia di Torre Lapillo. In realtà uno yacht Bavaria, di circa 13 metri, battente bandiera ucraina. Un avvistamento molto particolare, quello di ieri pomeriggio, che ha fatto pensare anche a un ritorno degli sbarchi sulle coste salentine dopo una lunga parentesi di cinque mesi dall’ultimo evento di questo tipo, risalente al dicembre del 2022. E peraltro, in condizioni meteo al limite del proibitivo. Il fatto poi, che non ci fosse nessuno a bordo, ha fatto pensare che l’approdo a terra fosse già avvenuto. E così, sono scattate anche le ricerche.

La barca, si sarebbe poi scoperto, era davvero stata usata per un trasbordo di migranti. Ma a Roccella Jonica, comune in provincia di Reggio Calabria. Un fatto risalente al 7 maggio scorso. Insomma, non essendo stato possibile recuperarla sul momento, le correnti devono averla sospinta verso il largo, facendole attraversare lo Ionio da una sponda all’altra.  

Dopo l’avvistamento, avvenuto nel pomeriggio di ieri, sotto il coordinamento del 6^ Mrsc (Maritime rescue coordination centre) di Bari, è intervenuta la motovedetta Sar Cp 848 della Capitaneria di porto di Gallipoli. E, giusto qualche minuto dopo la segnalazione, a causa del forte vento e della spinta delle correnti, il Bavaria si è incagliato sulla scogliera affiorante in località La Saponara, a Torre Lapillo.

Una pattuglia della guardia costiera e una della stazione cesarina dei carabinieri hanno iniziato quindi a perlustrare la zona. Ma non c’era nessuno, né a bordo, né in prossimità della costa. E da ulteriori accertamenti svolti dal Comando generale del corpo delle Capitanerie di porto, è emersa la già citata correlazione fra l’imbarcazione e lo sbarco del 7 maggio scorso. Quel giorno erano state salvate, al largo della Calabria, cinquantacinque persone. Altri approfondimenti hanno permesso di scongiurare il rischio che il natante possa essere fonte di inquinamento.

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Prima di quest’episodio, sempre a causa dell’ondata di maltempo, con forti raffiche di vento e marosi, sempre sul versante di Porto Cesareo vi era stato un intervento dei militari dell’Ufficio locale marittimo di Torre Cesarea per l’incaglio di una barca a vela di piccole dimensioni nello specchio d’acqua davanti alla Riviera di Levante. La guardia costiera ha così identificato il proprietario e l’ha diffidato alla rimozione.

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