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L’ennesimo episodio a Lecce

Nuove scritte contro il carcere duro: imbrattato un autobus Stp

Sono apparse nelle scorse ore sul lato di un mezzo che si trovava in un parcheggio, a non molta distanza dal cimitero comunale: il rimando sembra al “caso Cospito”. Sul posto è intervenuta la Digos

LECCE – Nuove scritte contro il carcere duro sono comparse nelle scorse ore sulla fiancata di un autobus della Stp, Società di trasporti pubblici, a Lecce. Il mezzo si trovava nel parcheggio, non molto distante dal luogo in cui sorge il cimitero cittadino, quando ignoti, con della vernice nera, hanno scritto su un lato un messaggio di matrice anarchica: “No al 41 bis”.

Non si tratta del primo caso nel capoluogo salentino, ma dell’ennesimo e, come nelle puntate precedenti, sul posto, è intervenuta la Digos, che ha effettuato i rilievi e segnalato l’accaduto alla questura.

Com’è noto, in queste settimane, tra i temi al centro del dibattito politico c’è il caso di Alfredo Cospito, recluso col regime del 41 bis dal maggio del 2022, e in sciopero della fame contro il carcere duro: espressioni di solidarietà alla sua vicenda sono arrivate dalla galassia anarchica in molte parti d’Italia e, in vari modi, con proteste, manifestazioni, e, come accaduto a Lecce, con messaggi veicolati attraverso scritte lasciate in vari luoghi.  

I precedenti

Prima di quello della scorsa notte, l’ultimo caso in ordine di tempo erano stati gli “auspici” di morte al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, identificato come il principale oppositore ad ogni forma di attenuazione della pena nei confronti di Cospito, ritenuto ancora “socialmente pericoloso”. Le scritte contro Nordio erano apparse in viale Michele De Pietro, in prossimità del palazzo che ospita il tribunale penale.

Ma le prime scritte “pro Cospito” sono apparse nel novembre 2022 a Calimera, destando indignazione, perché realizzate nel luogo che ha dato i natali ad Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci, e proprio nella ricorrenza della sua nascita.  

Altre scritte più esplicite sono comparse pochi giorni dopo in diversi punti di Lecce. Infine, un’altra iniziativa che sembrerebbe di matrice anarchica risale ai primi di dicembre, quando diverse colonnine per l’erogazione di energia per le auto ad alimentazione elettrica sono state bloccate usando schiuma espansa.

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