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Sabato, 27 Aprile 2024
Si procede per inerzia

Le frizioni tra FdI e Lega frenano le scelte, ma Pagliaro guadagna posizioni

A Roma il centrodestra è concentrato sulle elezioni in Sardegna: dall’esito del braccio di ferro dipende il tipo di effetto domino sui territori. Il profilo del consigliere regionale avanza sullo scacchiere: gli altri nomi per le comunali di giugno sono quello di Ugo Lisi e di Adriana Poli Bortone

LECCE - Nel lento percorso di avvicinamento alle elezioni amministrative di giugno (secondo fine settimana), il centrodestra è chiamato, giocoforza, a trovare la quadra: almeno questa è la sollecitazione che parte dagli esponenti leccesi dello schieramento, ma a Roma hanno molte gatte da pelare. 

La partita, come del resto molte altre a livello locale, è infatti inserita in un contesto molto più ampio: le frizioni tra i partiti della maggioranza di governo per quanto riguarda le regionali della Sardegna - dove il governatore uscente filoleghista, Solinas, non è gradito a Fratelli d'Italia che vuole candidare il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu - possono determinare un effetto domino dalle conseguenze imprevedibili. Un'intesa in extremis - sull'isola si vota tra 40 giorni - agevolerebbe una definizione pacifica di tutte le altre questioni locali. Al contrario, ci potrebbe essere un liberi tutti: non va sottovalutato. peraltro, che le amministrative saranno contestuali alle elezioni europee nelle quali ogni singolo partito ha interesse a ottimizzare il proprio risultato.

Nel capoluogo salentino, quindi, si naviga ancora a vista: l'ipotesi della candidatura di Paolo Pagliaro sembra la più attuale. Non è stato sempre così ed è qui la vera novità: a lungo, infatti, indiscrezioni e commenti ufficiosi andavano in direzione di Ugo Lisi, senza dimenticare la disponibilità data da Adriana Poli Bortone a fronte della sollecitazione che le era stata rivolta da un gruppo di altri consiglieri comunali. Il primo più vicino al senatore leghista Roberto Marti, la seconda in grado di riproporsi come sintesi delle varie anime della destra.

Pagliaro ha 63 anni ed è capogruppo de “La Puglia domani” (movimento legato al ministro Fitto) in consiglio regionale. Editore del gruppo Mixer Media Management, che controlla l’emittente Telerama (cui ha dato vita nel 1989), ha fondato e tuttora presiede il Movimento Regione Salento e l’associazione Cuoreamico Onlus. In passato è stato anche membro dell’ufficio di presidenza di Forza Italia e consigliere del sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali.

Quello di Pagliaro sembra dunque ai più il profilo adatto a tirare fuori la coalizione da una situazione di stallo prolungato: a metà strada tra il civismo e la politica tradizionalmente intesa, il consigliere regionale può essere il comun denominatore di uno schieramento sul quale pesano lacerazioni di vecchia data. Con il vantaggio di poter catalizzare le simpatie dell'area moderata che da sempre guarda al centrodestra come suo naturale approdo anche se, talvolta, si ritrova a governare con il centrosinistra (come in Puglia e nella stessa Lecce).

Non ci sono investiture ufficiali e nemmeno indicazioni definitive, questo va precisato, ma una cosa è certa: quanto più corrono le lancette dell’orologio, tanto più la sua candidatura appare quella con migliori possibilità di prevalere. Considerato il ruolo ricoperto in Regione e la visibilità mediatica di cui gode, Paagliaro è molto presente nel dibattito pubblico, su più fronti. Dispone di una macchina organizzativa che ha costruito nel tempo e che oggi può essere utile a rimediare al ritardo che il centrodestra ha accumulato fino a oggi, decidendo di non decidere.

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