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Quirinale: Renzi spiazza l’ex Cavaliere. Fitto esplode: “Forza Italia, si dimettano tutti”

La candidatura di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica, ufficializzata dal Partito Democratico, ha messo nell'angolo Silvio Berlusconi. E il principale oppositore interno, l'eurodeputato di Maglie, gli rimprovera il Patto del Nazareno

LECCE – Forza Italia è nell’angolo e Raffaele Fitto esplode a margine della prima votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. L’europarlamentare salentino riprende le parole di Silvio Berlusconi sulla fine del patto del Nazareno – l’accorto tra il leader di Fi e il premier Matteo Renzi – e le ritorce contro l’ex Cavaliere che più volte aveva invitato ad un’opposizione intransigente all’attuale governo.

Cosa è accaduto? Il Partito Democratico ha indicato ufficialmente come proprio candidato Sergio Mattarella, già della sinistra Dc, tra i fondatori dell’Ulivo e fratello di Piersanti, il presidente della Regione Sicilia assassinato da Cosa Nostra nel 1980. Un nome, quello del più volte ministro, sgradito a Berlusconi: Mattarella nel 1989 si dimise dal sesto governo Andreotti, quando il presidente del consiglio pose il voto di fiducia sulla legge Mammì, che regolava la riorganizzazione del sistema radiotelevisivo in maniera molto concessiva nei confronti del gruppo televisivo del Biscione.

Forza Italia si è dunque arroccata su una posizione di contrarietà e il Pd ha votato scheda bianca, sapendo di non avere i numeri per eleggere Mattarella con la maggioranza richiesta dei due terzi. Ma questo solo per le prime tre chiamate, perché dalla quarta basta quella assoluta: e su Mattarella convergeranno sicuramente Sinistra Ecologia e Libertà e Scelta Civica, ma anche deputati e senatori di altri gruppi, primo tra tutti quello misto. A meno di una faida interna al Pd – il caso dei 101 franchi tiratori contro Prodi due anni addietro vale sempre da monito – i giochi sembrano fatti.

Fitto ha quindi chiesto – esternando sul suo profilo di Facebook – l’azzeramento del partito, trovando il sostegno di altri esponenti di Forza Italia che insieme a lui chiedono, da tempo, un cambio di rotta. Ed è chiaro che questa vicenda dell’elezione dell’inquilino del Quirinale era attesa dai forzisti come il momento della verità.

Così Fitto sul suo blog chiede dimissioni in blocco: “Se vogliamo fare una commedia, possiamo dire che va tutto bene in Forza Italia. Se invece vogliamo fare una cosa seria, occorre l’azzeramento totale nel partito e nei gruppi parlamentari. E’ semplicemente impensabile, oltre che offensivo dell’intelligenza dei nostri elettori, che, dopo un fallimento politico totale, i cultori e i sostenitori del Nazareno, ora, in un attimo, come se nulla fosse, pretendano di travestirsi da oppositori di Renzi”.

“Da tempo, con tanti amici, sostengo una linea politica che è stata criminalizzata e ostracizzata - prosegue l'ex ministro -. Ci hanno perfino chiamato traditori. Ancora all’inizio di questa settimana, avevo caldamente invitato Berlusconi a dire no alla legge elettorale, o almeno a rinviare il voto al Senato a dopo l’elezione del Capo dello Stato. Per tutta risposta, c’era chi festeggiava l’ormai prossima ‘sostituzione’ dei dissidenti Pd con i voti di Forza Italia.Che facciamo ora? Facciamo finta che tutto vada bene?”.

Il senatore otrantino Francesco Bruni ha così commentato attraverso una nota stampa: “Berlusconi dichiara che il patto del Nazareno non esiste più, aveva ragione Fitto, non si può dar credito ad un soggetto totalmente inaffidabile come Renzi. Ma i cattivi consiglieri hanno portato Forza Italia e Berlusconi su questa strada sbagliata. Come avevamo detto in precedenza, è stato un errore votare prima la riforma della legge elettorale e del Senato. Ora, come chiede Raffaele Fitto, occorre azzerare tutti i vertici in Forza Italia. Pensare che chi ha sostenuto questa linea fallimentare oggi continui, come se nulla fosse, su di un cammino diverso è impossibile. Che si apra, finalmente, una fase di confronto reale e proficuo nel partito”.

Nel partito azzurro si è subito scatenata la bagarre. E A Maristella Gelmini, che ha definito "surreale" la richiesta di Fitto, spiegando che senza Berlusconi non c'è Forza Italia, replica il deputato leccese Roberto Marti: "Dopo una simile disfatta consiglio a Maristella Gelmini, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera e coordinatore regionale in Lombardia, di ammettere i propri errori di strategia e di valutazione e fare un passo indietro, nell'interesse dei nostri elettori e di Forza Italia. Eviti, dunque, di fare la brutta figura di difendere l'indifendibile e attaccare chi come Raffaele Fitto da mesi chiedeva una linea dura e identitaria contro il governo Renzi, da cui è rimasta sedotta e abbandonata".

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