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Nessun allarmismo per le liste d'attesa. Dalla Asl un bilancio incoraggiante

Il direttore Mellone risponde alle polemiche sulle lunghe code per accedere agli esami medici. "Prestazioni migliorate del 67 per cento, un buon risultato in un contesto di tagli e riduzione delle risorse. Dobbiamo fare meglio"

LECCE – Liste d'attesa per esami medici lunghe un sogno. O un incubo. Trascorrono mesi finchè la coda si smaltisce senza che i pazienti che effettuano la prenotazione presso il Cup, possano farci nulla. Niente di nuovo, forse, ma lo scandalo riaccende la polemica mediatica. Al fuoco incrociato degli esponenti politici rispetto ad una situazione che definiscono, unimanente, "indecente", si aggiungono i mugugni dei cittadini. Compressi tra la rabbia e la rassegnazione.

Sul punto si fa sentire anche il direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone, che fornisce alcune informazioni di contesto per inquadrare, in forma più ampia, la situazione del sistema sanitario locale. A monte di tutto vi sarebbe il blocco del turn over che ha compresso gli organici dell'azienda già nel 2012, "comportando una perdita secca di circa 300 operatori di ruolo nelle varie qualifiche, compensata solo in parte da contratti a tempo determinato e, per il resto, da misure riorganizzative e dallo sforzo degli operatori rimasti in servizio".

Se le responsabilità vanno cercate, anche, nei piani alti, Mellone sottolinea come, “per effetto dell'articolo 36 della recente egge di stabilità, che ha modificato i tempi di ammortamento, è vistosamente diminuita la capacità di investimento che l'azienda può sviluppare con risorse proprie, dovendo invece dipendere in misura maggiore da finanziamenti europei o nazionali, anch'essi in diminuzione”. In questo contesto, l'offerta di prestazioni di specialistica ambulatoriale è invece aumentata, nel 2012, di circa 50 mila prestazioni rispetto al 2011, superando la soglia dei 6 milioni di prestazioni:oltre 16 mila prestazioni al giorno, incluse domeniche e festivi.Dato che, ovviamente, non è ovviamente privo di criticità. “Sia perchè gli aumenti e diminuzioni non sono uniformi tra le varie prestazioni, sia perchè restiamo al di sopra della media di prestazioni per abitante, registrata a livello nazionale”.

“Se nonostante l'eccesso di prestazioni i tempi di attesa sono ancora insostenibili, c'è un problema di governo della domanda, più che di ulteriore crescita della gamma d'offerta- spiega il manager -. Ancora va ricordato che dai numeri mancano le prestazioni specialistiche rese ai pazienti ricoverati (circa 6 milioni 900 mila prestazioni nel 2012) che hanno, ovviamente, assoluta precedenza, perchè connesse a patologie in fase acuta: sempre più acuta, vista la contrazione dei posti letto ospedalieri che sta riducendo i ricoveri inappropriati”.

Nonostante la limitata capacità di investimento, l'azienda sanitaria locale rivendica di aver installato, nel 2012, quattro nuove Tac che, “al di là della recente e sfortunata coincidenza dei guasti contemporanei su Casarano, Gallipoli e Scorrano, costituiscono punti di forza ad alta tecnologia”. E di aver migliorato l'offerta con l'acquisto di nuovi ecografi destinati prioritariamente alla libera professione ma parzialmente utilizzati anche per l'attività istituzionale. “Abbiamo operato un aggiornamento sulla Risonanza magnetica di Casarano e abbiamo in corso la gara per due nuove Rmn al Fazzi ed all'Oncologico e per la Pet-Tac”, aggiunge Mellone.

Quanto ai dati oggetto di riflessione, che la stessa direzione generale ha utilizzato nella recente conferenza dei direttori di struttura, pur richiamando che si tratta di dati non significativi, perchè riferiti al solo primo bimestre 2013, confrontandoli con lo stesso bimestre del 2012, il direttore traccia un bilancio positivo: “Complessivamente l'analisi si concentra sulle 43 prestazioni così dette traccianti individuate dal ministero per il monitoraggio dei tempi di attesa; delle 43 prestazioni osservate, 29 sono in miglioramento o costanti e 14 in diminuzione”.

“In particolare, va osservato che la stessa prestazione più critica, la Rmn cervello e tronco encefalo, ha visto nel bimestre gennaio-febbraio 2013 un incremento di prestazioni erogate del 5 percento rispetto al medesimo periodo del 2012, come, del resto, tutto il complesso delle prestazioni di Rmn, anch'esso cresciuto, sia pure in misura minore - continua il direttore -. E ciò ad evidenziare che c'è una crescita di domanda alla quale dobbiamo adeguarci, ma non certo una diminuzione dell'offerta”.

A detta dei vertici della Asl, in un contesto di diminuzione vistosa di risorse e di incremento della domanda, aver tenuto o migliorato il 67 percento delle performance non è un pessimo risultato. “Pensiamo che non sussista motivo di allarme ma, invece, motivo di incoraggiamento a far meglio concentrandoci sullo sforzo di tagliare i picchi di attesa, in particolare per le aree segnalate dai media come critiche: risonanze magnetiche ed ecodoppler”, conclude la nota del direttore.

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