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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Taurisano

Tenacia e passione, per 14 anni alla guida del commissariato: saluta Federico

Per la comunità di Taurisano, e non solo, il vicequestore Salvatore Federico è stato un punto di riferimento consolidatosi nel tempo. Dopo centinaia di indagini, il momento della pensione. Al lavoro fino all'ultimo, con il caso dell'uxoricidio

TAURISANO – L’accento è quello della sua Calabria. Non l’ha mai perso. E ho sempre pensato che fosse il sintomo di un legame profondo e sincero con propria la terra d’origine. Eppure, il vicequestore Salvatore Federico può dirsi ormai salentino a tutti gli effetti, molto più che d’adozione.

Quattordici anni di fila spesi alla guida di un commissariato di polizia, uno dei più a meridione d’Italia, con tutte le difficoltà che si trascinano dietro quei luoghi che sono a sud del sud, lontani dai centri decisionali e per questo spesso osservati con colpevole sufficienza, rappresentano uno spaccato di vita profondo, in cui il ruolo di poliziotto finisce per fondersi con quello di confessore di una comunità, fino a divenirne fra i principali punti di riferimento.

Non è un caso, allora, che Federico citi un dato al quale non si pensa quasi mai, così assorbiti come siamo dai grandi eventi di cronaca: la risoluzione di tanti dissidi privati, come richiede il dispositivo dell’articolo 1 del Tulps. La mediazione e il buonsenso per ricomporre le frizioni, perché la convivenza civile è il primo mattone per costruire quell’edificio che si chiama sicurezza.

Giunto a 60 anni, il vicequestore Federico ora deve accomiatarsi. È arrivato il momento della pensione, anche se l’energia resta quella di un giovane e, forse, chissà, qualche altro anno in divisa ci sarebbe rimasto volentieri. Gli succede al momento il commissario capo Antonio De Iaco.

Nativo di Cariati, in provincia di Cosenza, dopo aver girato fra la metà degli anni ’90 e il primo decennio del 2000 in mezza Italia (Bologna, Rovigo, Isernia, con varie mansioni e crescenti responsabilità), risale al 2010 l’arrivo a Taurisano, alla guida di un commissariato nato anni prima come avamposto di polizia per arginare faide sorte nel periodo più sanguinoso della Sacra corona unita. E a tale proposito, basti pensare che il raggio d’azione non si esaurisce certo fra i confini di Taurisano, ma si espande anche su Ugento e marine, buona parte dell’area del Capo di Leuca e, un po’ più a nord, nel Casaranese.

La lunga permanenza di Federico alle redini ha permesso anche il consolidamento di un rapporto schietto con la stampa locale, verso la quale ha mantenuto capacità di dialogo, non mancando momenti di confronto acceso, ma sempre leale e rispettoso dei ruoli. E questo nonostante la sempre più fitta ragnatela che la politica, in modo trasversale, sta costruendo attorno alle forze dell’ordine, frenando le fonti con l’unico tentativo di imbavagliare la stampa. Dote, la sua disponibilità, di cui sono profondamente grato, come giornalista, perché ci ha sempre consentito di sviluppare ogni singolo caso di cronaca con dovizia di contenuti, senza quelle sbavature e quei buchi narrativi che rendono un cattivo servizio al pubblico.  

Certo, riassumere in poche righe quattordici anni alla guida di un commissariato di polizia sarebbe impossibile. Alla mente dei più ritornano, senz’altro, casi tanto tragici quanto molto vicini nel tempo, come l’arresto di un 70enne di Specchia per l’assassinio del fratello (marzo 2023, condanna a quattordici anni, in primo grado, giusto nel febbraio scorso) e quello ancor più fresco del 56enne, nella stessa Taurisano, per uxoricidio, per il quale ha curato ogni aspetto, in prima persona, a pochi giorni dal pensionamento.  

Ma le operazioni, nel tempo, sono state davvero tante, spaziando fra lotta senza quartiere alla criminalità e allo spaccio di droga, così come all’odioso fenomeno dello sfruttamento della prostituzione (molto fresca la condanna di quattro imputati), ai tanti casi di stalking e maltrattamenti in famiglia, passando dal contrasto dei reati contro il patrimonio. Con frutti visibili, per esempio, nel freno posto alla consumazione di rapine, con un drastico calo nel numero a Taurisano, tanto che negli ultimi anni non se ne contano più di un paio.

Risultatgi, questi, arrivati anche in virtù di un forte rapporto che si è instaurato con la comunità, con le varie amministrazioni che si sono succedute, con le altre forze dell’ordine e la polizia locale, con i servizi sociali per la tutela delle persone fragili e tramite anche varie iniziative svolte nelle scuole e, in generale, nel corso di convegni per legalità e lotta alla violenza contro le donne. Un’opera di sensibilizzazione che si è sempre affiancata a quelle indagini sul campo svolte con passione, tenacia, spirito di servizio. Fino all’ultimo giorno.

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