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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Campi Salentina

Duplice omicidio di Campi, si aggrava la posizione di Occhineri e Cippone

I due, già indagati per soppressione di cadavere e favoreggiamento, sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri del Nucleo investigativo con l'accusa di concorso in omicidio: i corpi esanimi di Luca Greco e Massimiliano Marino trovati il 10 maggio

CAMPI SALENTINA – Entrambi i cellulari, rimasti spenti proprio nelle ore in cui è stato perpetrato il delitto, hanno giocato a sfavore della posizione di Franz Occhineri e Francesco Cippone. Che ora si è aggravata, con una nuova accusa: quella di concorso in omicidio. Con un altro colpo di scena nelle indagini sul duplice omicidio di Luca Greco e Massimiliano Marino, i due uomini rispettivamente di 3cippone-francesco-1-2-2-38 e 34 anni, scomparsi nel nulla il 12 marzo a Campi Salentina e poi ritrovati privi di vita in una cisterna, lo scorso 10 maggio. Due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip del Tribunale di Lecce ed eseguite, all’alba, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce, coordinati dal capitano Biagio Marro, il quale ha presentato i nuovi sviluppi durante una conferenza stampa assieme al procuratore aggiunto Antonio De Donno e al nuovo comandante provinciale, il colonnello Nicodemo Macrì.

occhineri-franz-2-2-4Il 34enne di San Pietro Vernotico e il 36enne residente di Campi Salentina (finito in manette nel giorno in cui furono rinvenute le armi utilizzate) , erano stati indagati in una prima fase investigativa per concorso in soppressione di cadavere e favoreggiamento.  Ma dalle indagini successive è emersa la loro presenza sul luogo dell’efferato fatto di sangue, scaturito da presunti apprezzamenti a sfondo sessuale indirizzati alla compagna di Perrino. E non è tutto. Occhineri e Cippone, secondo i riscontri recenti, avrebbero concordato un appuntamento con Mino Perrino (il 38enne residente a Campi Salentina, reo confesso e attualmente detenuto) fino a questa mattina l’unico ritenuto  l’esecutore materiale dell’omicidio. Subito dopo l’accaduto, i tre sarrebbero rientrati assieme, per poi scegliere  direzioni diverse. Con il solo scopo di munirsi di un alibi.

I tabulati telefonici hanno permesso di chiarire l’anomalia di traffico sui cellulari di Occhineri, Cippone e Perrino. Un buco temporale di due foto-116-2ore balzato agli occhi degli investigatori, insospettiti da quegli apparecchi improvvisamente staccati proprio nei momenti in cui Greco e Marino stavano perdendo la vita. L’attività di indagine è stata anche supportata da una novità: l’esame del tracciato del sistema satellitare, installato sull’auto di Occhineri. Dispositivo che ha segnalato agli inquirenti ogni spostamento del veicolo tenuto sotto osservazione. Un groviglio di tasselli che hanno cominciato a incastrarsi, indizio dopo indizio, anche grazie ai colloqui di Luigi Tasco, il quarto coinvolto in questa vicenda, attualmente detenuto nel carcere di Borgo San Nicola.

Durante le conversazioni con i propri famigliari il 45enne, che è l’unico  rispondere di favoreggiamento e occultamento di cadavere -  si sarebbe espresso in merito all'accaduto,  in più di un’occasione, al plurale. Frasi come "Ciò che gli hanno fatto", o espressioni analoghe, hanno attirato l'attenzione dei militari. Questi ultimii hanno dedotto la partecipazione di più individui nell’omicidio. Del resto, la crudeltà con la quale è stato compiuto il gesto - colpi di pistola, al capo ed al torace, e sedici pugnalate alla schiena di Greco – aveva già portato gli uomini dell'Arma a sospettare che la responsabilità materiale dell’episodio non potesse ricadere su un singolo. Ma su più autori.

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