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Cronaca

Biglietti del castello: tutti assolti dalle accuse di truffa e peculato

Il fatto non sussiste: lo ha deciso il gup Alcide Maritati. Erano imputati i vertici dello società Theutra e Oasimed

LECCE – Assolti perché il fatto non sussiste: lo ha stabilito il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Alcide Maritati, chiamato a pronunciarsi nel procedimento con rito abbreviato nei confronti dei rappresentati delle società Theutra e Oasimed, per anni affidatarie da parte del Comune di Lecce del servizio di accoglienza e informazione presso il castello Carlo V.

Per l’ipotesi accusatoria, in un periodo compreso tra il 2018 e il settembre del 2019, sarebbero stati comunicati introiti da biglietteria (ingresso al maniero e alle mostre in esso ospitate) inferiori a quelli realmente incassati, al fine di ridurre la quota parte (il 20 percento) dovuta all’amministrazione comunale. Nell’udienza del 24 novembre il sostituto procuratore, Rosaria Petrolo, aveva invocato complessivamente condanne per circa 21 anni di reclusione. Le contestazioni erano relative ai reati di truffa e peculato.

La decisione del gup, le cui motivazioni saranno rese note entro 90 giorni, è stata, invece, di segno opposto: assoluzione, dunque, per Marina Quarta, 51enne di Lizzanello, presidente di Theutra; Paolo De Rinaldis, 49enne di Lizzanello, vice presidente; Anna Maria Cafiero, 77 anni, originaria di Brindisi e residente a Lecce, consigliera della stessa cooperativa; Stefano Ramires, 49enne presidente di Oasimed; Raffaella De Luca, 49enne di Galatina, vice della stessa società; Marco Bianchi, 46enne di Lecce, consigliere.

I sei imputati sono stati difesi da Ivana Quarta, Luigi Quinto e Amilcare Tana.

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