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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Bufera giudiziaria su Gallipoli, l'inchiesta arriva al capolinea: sono 52 gli indagati

Notificato l'avviso di conclusione delle indagini condotte dal pm Alessandro Prontera con la Guardia di Finanza che lo scorso 12 settembre sfociarono nell’ordinanza di custodia cautelare con tre arresti (ai domiciliari col braccialetto elettronico) e sette misure interdittive

GALLIPOLI - Sono 52 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta su legami illeciti tra alcuni imprenditori, amministratori, funzionari e appartenenti alle forze dell’ordine nella città di Gallipoli che il 12 settembre scorso sfociò nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Lecce Marcello Rizzo con tre arresti (ai domiciliari col braccialetto elettronico) e sette misure interdittive (qui, maggiori dettagli).

L’elenco degli indagati

L’avviso di conclusione delle indagini - in cui sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e di reati edilizi e ambientali – è stato notificato nelle scorse ore a: Giammarco Barba, 55 anni, di Gallipoli; Tarcisio Basile, 67, di Porto Cesareo; Giovanni Bianco, 61, di Cursi; Livio Bleve, 60, di Alessano; Vincenzo Armando Bortone, 70, di Nociglia; Ippazio Cacciatore, 48, di Miggiano; Luigi Caiffa, 46, di Gallipoli; Alfonso Capraro, 51, di Castro; Emanuele Casciaro, 44, di Taviano; Giuseppe Cataldi, 68, di Gallipoli; Costantino Catapano, 64 anni, di Lucera (Foggia); Sandro Cazzella, 54, di Porto Cesareo; Antonio Damiano Ciriolo, 56, di Casarano; Nunzio Clemente, 67, di Gravina (Bari); Franco De Matteis, 62, di Vernole; Maria Grazia Errico, 45, di Gallipoli; Cesario Faiulo, 57, di Casarano; Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, 69, di Vernole; Angelo Fina, 65, di Vernole; Andrea Fiore, 38, di Gallipoli; Caterina Fiore, 43, di Galatone. E ancora: Marco Fumarola, 38, di Gallipoli; Ivan Giaccari, 52, di Porto Cesareo; Cosimo Giuncato, 63, di Gallipoli; Donata Grasso, 64 anni, di Nardò; Vito Antonio Greco, 68, di Torre Santa Susanna (Brindisi); Mario Ianne, 70, di Carmiano; Antonio Alberto Isceri, 65, di Squinzano; Sergio Leone, 68, di Squinzano; Rodolfo Lucrezio, 52, di Casarano; Francesco Manni, 70, di Racale; Gezim Marku, 38, originario dell’Albania ma residente a Pedavena (Belluno); Carmine Moscagiuri, 48 anni, di Veglie; Marco Moscagiuri, 41, di Veglie; Giuseppe Federico Negro, 37, di Muro Leccese; Luciano Orlandino; 63 anni, residente a Nardò;  Cosimo Paglialunga, 67, di Nardò; Nicola Cesare Palma, 67, di Cursi; Quintino Pantaleo Palma, 59, di Cursi; Maurizio Peri, 60 anni, di Gagliano del Capo; Dalila Perrone, 35, di Gallipoli; Emanuele Piccinno, 46 anni, di Gallipoli; Lorenzo Presicce, 69, di Nardò; Brunella Rausa, 59, residente a Casarano; Corrado Salvatore, 57, residente a Calimera; Luca Schirosi, 45, di Gallipoli, Cosimo Ruggero Schito, 53, di Gallipoli; Gianluca Salvatore Strafella, 45, di Copertino; Luigi Toma, 49, di Casarano; Luigi Verardi, 55, di Racale; Paola Vitali, 43, di Matino; Vincenzo Zuccheroso, 53, residente a Parabita.

Le indagini

Sono due i principali filoni dell'inchiesta, svolta dai finanzieri della compagnia di Gallipoli, sotto la direzione del pubblico ministero Alessandro Prontera.

Nel primo risulta l’imprenditore Cesario Faiulo, spalleggiato dal “socio” Emanuele Piccino, gallipolino, già assessore, indicato nelle carte dell'inchiesta, come al vertice dell'organizzazione finalizzata a consolidare e incrementare il suo potere economico e imprenditoriale. Per riuscirci, secondo la ricostruzione investigativa, entrambi avrebbero cercato di condizionare dall'interno l'azione amministrativa del Comune di Gallipoli, anche spostando pacchetti di voti, in grado di determinare le maggioranze, durante le tornate elettorali; servendosi di tecnici e funzionari pubblici compiacenti avrebbero così ottenuto l'approvazione di progetti di espansione nel settore dell’edilizia e del turismo, in spregio agli strumenti urbanistici e alla normativa di tutela del paesaggio.
Non solo. Alcuni appartenenti alle forze di polizia, nello specifico Salvatore e Zuccheroso, sarebbero intervenuti per proteggere i loro interessi, rilevando informazioni coperte da segreto d’ufficio, oppure mediante l’accesso abusivo ai sistemi informatici in uso, in cambio di utilità, e ancora ordendo attività di dossieraggio per screditare magistrati o altri appartenenti alle forze dell’ordine.

Il secondo filone d’indagine riguarda alcuni casi di mala gestio della cosa pubblica con particolare riferimento alla dismissione dei beni - ex Ersap (Ente regionale di sviluppo agricolo della Puglia) da parte di Fasiello, funzionario della Regione, già in servizio presso il Settore Riforma Fondiaria di Lecce, e ora in pensione, il quale, con altri collaboratori compiacenti, avrebbe imbastito, mediante la verosimile pretesa di utilità, procedure amministrative connotate da profili di presunta illegittimità, favorendo così l’assegnazione di importanti immobili di proprietà regionale a persone a lui vicine.

Le difese

Ora che l’atto è stato notificato, gli indagati avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive. A difenderli, tra gli altri, ci penseranno gli avvocati: Davide Spiri; Umberto Leo; Antonio Quinto; Viola Messa; Luigi Corvaglia; Fabrizio Ferilli; Luigi Suez; Ladislao Massari; Luigi ed Emma Covella; Stefano Carluccio; Germana Greco; Michelngelo Gorgoni; Michele Reale; Massimo Manfreda; Enrico Gargiulo; Raffaele Marzo; Maria Cristina Caracciolo; Angelo Ninni; Antonio De Mauro; Andrea Sambati; Vincenzo Farina; Giuseppe Romano.

Per approfondire l’inchiesta:

"Dai pranzi agli ingressi nei lidi: ecco come gli imprenditori avrebbero ricompensato i carabinieri “amici”; "Gara per la concessione demaniale, la previsione di un imprenditore: “Vi dico io chi vincerà”; "Il progetto di parcheggi a pagamento, dietro l’incendio dell’area boschiva".

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