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Cronaca

“Final Blow” su mafia, droga ed estorsioni, invocate altre 42 condanne per quasi cinque secoli

La Procura ha presentato un conto salato agli imputati nel processo con il rito abbreviato nato dall’inchiesta dell’Antimafia che ha dato un colpo basso alla criminalità organizzata di Lecce e provincia

LECCE - Quasi cinque secoli di carcere sono stati invocati oggi nei riguardi di 42 imputati per i quali è in corso il processo con rito abbreviato scaturito dall’inchiesta “Final Blow” che ha fatto tremare la criminalità organizzata della città di Lecce e della sua provincia con il blitz del 26 febbraio del 2020 eseguito dagli agenti della squadra mobile.

Dopo le richieste formulate nella scorsa udienza che riguardavano le posizioni più “marginali” finite nel procedimento, oggi il pubblico ministero Giovanna Cannarile, il magistrato che ha coordinato le indagini, ha avanzato le istanze di condanna per quelle più rilevanti.

In particolare: 20 anni per Cristian Pepe, 36 anni, di Lecce; 16 anni e mezzo per Pasquale Briganti, detto “Maurizio”, 51, di Lecce; 8 anni e 8 mesi per Debora Buscicchio, 30, di Lecce; 20 anni per Luigi Buscicchio, 63 anni, di Lecce; 14 anni e 8 mesi per Andrea Cafiero, 29, di Lecce; 12 anni e 8 mesi per Cristian Calosso, 34, di Lecce; 4 anni e 8 mesi, più 2.600 euro di multa, per Stefano Castrignanò, 33, di Lecce; 10 anni per Stefano Garrisi, 32, di Caprarica di Lecce; 5 anni e mezzo, più 2.600 euro di multa, per Antonio Giannone, 46, di Vernole; 16 anni e 8 mesi per Manuel Gigante, 39, di Lecce; 9 anni e 4 mesi per Leandro Greco, 41, di Lecce; 13 anni e 8 mesi per Maurizio Greco, inteso “belva”, 54, di Lecce; 8 anni per Rita Greco, 78, di Lecce; 13 anni e 8 mesi per Paolo Guadadiello, 33 anni, originario di Lecce ma residente a Torchiarolo; 3 anni per Vincenzo Luigi Lanzillotto, 40, di Galatone; 13 anni e 8 mesi per Luigi Lazzari, 45, di Lizzanello; 3 anni e 4 mesi, più 15mila euro di multa, per Gianni Lementini, 38, di Torchiarolo; 9 anni e mezzo per Francesco Leo, 35, di Caprarica di Lecce; 18 anni per Antonio Leto, 30, di Caprarica; 13 anni e mezzo per Vito Manzari, 61, residente a Lecce; 3 anni e mezzo, più 6mila euro di multa, per Antimo Marzano, 36, di Galatone; 7 anni, più 30mila di multa, per Giuseppe Marzano, 54, di Galatone; 13 anni per Graziano Mazzarelli, 29, di Lecce; 8 anni e 4 mesi a testa per Luciano Mazzei, 32, di Calimera, e Mario Miccoli, 50 anni, di Lecce; 16 anni a Stefano Monaco, 30, di Copertino; 13 anni e 8 mesi ciascuno per Sebastiano Montefusco, 47, di Galatone, e Gianluca Negro, 35 anni, di Surbo. E ancora: 10 anni per Giovanbattista Nobile, 35, di Lecce; 14 anni e mezzo per Valentino Nobile, 30, residente a Giorgilorio (Surbo); 13 anni e 8 mesi per Gianluca Palazzo, 45, di Lecce; 8 anni e 4 mesi per Francesco Panese, 25 anni, di Calimera; 20 anni per Antonio Marco Penza, 37, di Lecce; 10 anni, 4 mesi e 20 giorni per Vito Penza, 34, di Lecce; 20 anni per Antonio Pepe, inteso “Totti” o “zio” o “mesciu Pietro”, 59, di Lecce; 8 anni e 4 mesi per Ruggero Perrotta, 45, di Melendugno; 11 anni per Shkelzen Pronjaj, 35 anni, albanese, residente a Merine (frazione di Lizzanello); 8 anni e 4 mesi per Gabriele Russo, 28, di Galatone; 13 anni e 8 mesi per Guerino Russo, 49, di Galatone; 9 anni e 2 mesi per Vincenzo Stippelli, 42, di Squinzano; 16 anni e 8 mesi per Luigi Vergine, 46, di Campi Salentina; 6 anni, più 30mila euro di multa per Susanna Vonghia, 54, di Galatone.

Le accuse, contestate a vario titolo, sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazione della legge sulle armi, associazione finalizzata al traffico di droga ed esercizio aggravato e partecipazione al gioco d'azzardo.

Stando alle indagini, sarebbero stati Cristian e Antonio Pepe, Cengs de Paola, Luigi Vergine, Marco Antonio Penza, Pasquale Briganti a ricoprire il ruolo di dirigenti, promotori e organizzatori, nei rispettivi luoghi di competenza.

I patteggiamenti

Hanno già chiuso il loro conto con la giustizia, patteggiando la pena, altre 23 persone coinvolte nello stesso procedimento. In particolare, lo scorso novembre, in 13 concordarono la condanna con il giudice Giovanni Gallo: 4 anni e mezzo, più 30mila euro, Dario Calogiuri, 40 anni, di Melendugno; 4 anni, più 26mila euro di multa, Stefano Guadadiello, 36, di Squinzano; tre anni e quattro mesi, più 15mila euro di multa, in continuazione a una precedente sentenza, Alvaro Basi, 28enne albanese, residente a Lecce; 2 anni e 8 mesi, più 14mila euro di multa, Gennaro Hajdari, 37, residente nel campo Panareo di Lecce; 4 anni e 4 mesi, più 26mila euro di multa, Fabio Lanzillotto; 4 anni e 4 mesi, più 24mila euro di multa, Raffaela Lo Deserto, 54, di Leverano; 3 anni e sei mesi e 800 euro di multa, Diego Miglietta, 41, di Cavallino; 4 anni e 4 mesi, più 36mila euro di multa, Andrea Pepe, 64, di Lecce; 4 anni e 10 mesi, più 34mila euro di multa, Fabio Pepe, 47, di Lecce; 4 anni e mezzo, più 30mila di multa, Giovanni Persano, 39 anni, di Lecce; 4 anni e mezzo, più 36mila di multa Paolo Pici, 51, di Lecce; 4 anni e 10 mesi, più 34mila euro di multa, Andrea Saponaro, 29 anni, di Lecce; 4 anni e 20mila euro di multa Giuseppe Sammito, 41enne di Otranto.

Risale, invece, al 19 gennaio, la sentenza di patteggiamento emessa dal giudice Cinzia Vergine nei riguardi di altri dieci imputati: 5 anni, più 50mila euro di multa, per Angelo Brai, 47 anni, di Merine di Lizzanello; 2 anni di reclusione, più 8mila euro di multa, per Riccardo Cozzella, 33, di Trepuzzi; 3 anni e mezzo, più 27mila euro di multa, per Nicolas De Dominicis, 23, di Vernole; 8 mesi (pena sospesa) per William De Santis, 19 anni, di Lecce; 3 anni, quattro mesi, più 24mila euro di multa per Anna Lo Deserto, 57, di Lecce; 2 anni e 8 mesi di reclusione, più 12mila euro di multa, per Stefano Martina, 30, di Leverano; 4 anni e 6 mesi, più 45mila euro di multa, per Cristian Salierno, 37, di Lecce; 4 anni e 6 mesi, più 26mila euro di multa, per Luca Vantaggiato, 35 anni, di Lizzanello; 4 anni e 2 mesi, più 22mila euro di multa, per Francesco Portulano, 61, di Lecce; 3 anni, più 45mila euro di multa, per Samuele Prete, 25 anni, di Galatone.

Per altre tre persone, che non avevano fatto istanza di riti alternativi, il processo si celebrerà con rito ordinario dinanzi ai giudici della seconda sezione penale: Salvatore Bruno, 53, di Lizzanello; Manola Buscicchio, 31, di Lecce; Antonio Murrone, 58, di Lizzanello. Sarà giudicato, sempre in ordinario, a partire da aprile (ma in un processo che lo vedrà unico imputato), Antonio Cannoletta, 44, di Lecce, che aveva chiesto il giudizio immediato.

Restano ancora da definire due posizioni: quella di Mattia Marzano, 29 anni, di Galatone, e di Santo Gagliardi, 55, di Lecce.

La difesa

Nella prossima udienza, fissata per il 5 marzo, davanti al giudice Giulia Proto, prenderà la parola la difesa composta dagli avvocati: Raffaele Benfatto; Giuseppe Presicce; Rita Ciccarese; Marco Caiaffa; Donata Perrone; Luigi Corvaglia; Giancarlo Dei Lazzaretti; Ladislao Massari; Laura Bruno; Pantaleo Cannoletta; Carmen Castellana; Salvatore Rollo; Dario Congedo; Antonio Savoia; Gabriele Valentini; Cosimo D'Agostino, Alessandro Stomeo; Francesco Calabro; Laura Minosi; Fabio Corvino; Paolo Rizzo; Vincenzo Pennetta; Silvio Verri; Ilenia Toma; Roberto De Mitri Aymone; Paola Scarcia; Maria Azzurra Ciccarese; Vincenzo Perrone; Ivan Feola; Anna Inguscio; Benedetto Scippa; Germana Greco; Silvio Giardiniero; Giovanni Valentini; Andrea Capone; Francesco Stanca; Francesco Fasano; Carlo Caracuta; Massimo Muci; Paolo Cantelmo; Carlo Sariconi; Giuseppe De Luca; Carlo Viva; Luigi Rella; Maria Scardia; Tommaso Donvito; Anna Lisa Prete.

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