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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Castrignano del Capo

Intercettati al largo del Capo di Leuca su una barca a vela, soccorsi 79 migranti

I più sono afgani, diversi gli iraniani. Ben diciassette i nuclei familiari, con diversi figli e nipoti al seguito. L'avvistamento nel tardo pomeriggio da parte di una motovedetta della guardia di finanza, poi l'arrivo nel porto poco dopo mezzanotte

SANTA MARIA DI LEUCA – Nuovo sbarco di migranti nel Salento. Avvenuto nella notte nonostante il freddo e il maltempo, quindi con condizioni meteomarine tutt’altro che rassicuranti. È stato il culmine di un viaggio durato più di cinque giorni. Partiti forse dalle coste turche, settantanove migranti (i più afgani, il resto iraniani) hanno toccato le coste del Capo di Leuca nel corso della notte.

Video | L'arrivo a Leuca

Navigavano su una barca a vela e sono stati intercettati al largo, nella serata di ieri, da una motovedetta del Reparto operativo aeronavale della guardia di finanza. I finanzieri si sono messi al timone del natante, dopo averlo abbordato, e l’approdo nel porto di Santa Maria di Leuca è avvenuto poco dopo mezzanotte, sotto una pioggia battente.

Ad attendere i migranti, sul molo, i volontari del comitato di Lecce della Croce rossa italiana, coordinati dalla Prefettura, con il supporto dei servizi del comitato regionale, tra cui gli operatori del Reparto di sanità pubblica e il Servizio migrazioni per le attività di restoring family links, il cui compito è quello di prevenire le separazioni allo sbarco e agevolare le riunificazioni familiari. E, in effetti, sono stati ben diciassette i nuclei familiari trovati a bordo della barca a vela: dalla singola coppia di conviventi, fino a interi gruppi con più figli e persino nipoti al seguito.

Lo sbarco di questa notte

Sedici gli iraniani, ovvero tredici uomini e tre donne. Gli altre sessantatré, invece, tutti provenienti dall’Afghanistan: ventidue uomini, quattro ragazzi minorenni, undici fra bambini e adolescenti, diciassette donne, quattro ragazze al di sotto dei 18 anni, cinque con meno di 14. Dopo essere stati visitati, rifocillati, posti al caldo, il trasferimento presso il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto. Ora sono in corso le indagini del pool interforze della Procura per individuare rotte precise, possibili scafisti celati fra i migranti, gruppi criminali che governano il fenomeno, incassando migliaia di euro per ogni singolo trasportato.

Per quanto il fenomeno degli sbarchi sulle coste salentine sia nettamente calato, dopo i colpi assestati a diverse organizzazioni malavitose che gestiscono i traffici (basti pensare all’operazione “Astrolabio” del Gico della guardia di finanza di Lecce e alle condanne in primo grado ad alcuni fra vertici e fiancheggiatori, arrivate nel settembre scorso), l’attenzione resta alta, perché la sensazione è che vi sia una riorganizzazione in corso per riattivare pienamente i traffici.

Tant’è. Almeno per ora, gli arrivi seguendo la rotta balcanica marittima sono diventati più sporadici. L’ultimo noto, prima di oggi, risale al 10 ottobre. Per quanto riguarda il Salento, almeno, visto che la stessa tratta interessa anche le coste calabresi. La scelta di dirigersi verso una sponda o l’altra può dipendere da molti fattori. Fra questi, le condizioni del mare, l’intensificazione dei pattugliamenti, la disponibilità di sodali a terra per il supporto agli scafisti che riescono a sfuggire agli arresti.  

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