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Cronaca Melendugno / Via V. Gioberti

Incendio in pieno centro, le fiamme distruggono l'auto del sindaco di Melendugno

Brutto risveglio per il primo cittadino Marco Potì. Il rogo intorno alle 4 del mattino, davanti alla sua abitazione. Completamente devastata la sua Alfa 147. Danni anche ad una palazzina in costruzione. Sul posto i vigili del fuoco del comando di Lecce. Indagano i carabinieri

MELENDUGNO – Erano le 4 del mattino quando, all’improvviso, le fiamme hanno illuminato a giorno via IV Novembre e via Gioberti, nel pieno centro di Melendugno. Le spire di fuoco avevano iniziato ad avvolgere l’Alfa 147 del sindaco Marco Potì. Un rogo devastante, che nell’arco di una manciata di minuti ha completamente divorato il veicolo.

 E’ stato un brutto risveglio per il primo cittadino e per la sua famiglia. Le cause sono al momento incerte, ma non si può escludere il dolo. Non sarebbe neanche la prima volta che l’auto di qualche rappresentante amministrativo di comuni salentini rimane distrutta sotto spire di fuoco. Negli ultimi mesi sono stati diversi gli episodi.

Quello avvenuto poco prima dell’alba di oggi è stato un incendio particolarmente violento. L’Alfa era posteggiata davanti all’abitazione del primo cittadino. All’arrivo dei vigili del fuoco dal comando provinciale di Lecce, non c’era più nulla da fare per salvarla. I vigili hanno comunque spento le fiamme prima che potessero estendersi troppo. Già al momento dell’intervento, sollevandosi per diversi metri dal suolo, avevano annerito la facciata di un edificio, fino al primo piano. Fortunatamente, si tratta di un immobile allo stato rustico, quindi disabitato.

La vicenda ora è sotto la lente dei carabinieri della stazione locale e della compagnia di Lecce, che sono in attesa del referto preciso dei vigili del fuoco. Marco Marcello Niceta Potì – questo il nome completo -, è l’ultimo esponente di una famiglia storica di politici locali e, nel maggio scorso, ha raccolto un’eredità importante, quella del compianto zio Vittorio. Ingegnere di professione, Potì è stato eletto nel maggio dello scorso anno, con il Partito socialista italiano, battendo di misura la lista civica capeggiata da Marino Francesco Giausa. L’auto, dopo l’incendio, è stata portata via con un mezzo di soccorso e questa mattina, del rogo, restano segni evidenti, oltre che sulla facciata della palazzina in costruzione, anche sull’asfalto.

Un incendio devastante poco prima dell'alba

Di recente, episodi pressappoco simili sono avvenuti a Salice Salentino, dove è andata in fiamme la Fiat Punto dell’ex sindaco Donato De Mitri, avvocato (e che però, al momento, non ricopre ruoli politici) e a Lizzanello, con fiamme sullo studio dell’assessore all’Urbanistica ed ex primo cittadino di Lizzanello Luigi Capone e alla Toyota Aygo in uso alla figlia dell’assessore alla Polizia municipale Antonio Papa.

Ma, soprattutto, i più ricorderanno l’incendio che, a Botrugno, ha devastato l’Audi Q5 di Silvano Macculi, attuale assessore provinciale al Bilancio e già sindaco del paese. Una sequenza di episodi slegati fra loro, in qualche caso, come in quello di Salice, forse solo di natura accidentale, ma che hanno un inquietante filo logico, dovuto proprio al fatto che si tratta in tutti i casi di presenti o passati amministratori della cosa pubblica.      

Non va però dimenticato, sempre restando in territorio di Melendugno, anche un altro recente episodio: il rogo della Mercedes del comandante della Delegazione di spiaggia della guardia costiera di SanFoca, il maresciallo Antonio Mascali. Troppo presto per pensare che possa esservi un nesso fra i due fatti, ma, ad ogni modo, questa mattina, a ricordare anche quell'episodio risalente al 28 maggio è il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, parlando di “una preoccupante successione di azioni criminali contro le istituzioni, episodi contro cui l’intero territorio deve muoversi compatto, con vicinanza concreta alle vittime ma soprattutto con il dovuto supporto istituzionale a chi è preso di mira. Melendugno e il Salento sono terre di legalità, dove intimidazioni e minacce non attecchiscono”.

"Nel primo episodio dei giorni scorsi era stata colpita l’auto del comandante della Delegazione di spiaggia di San Foca", aggiunge il presidente di Palazzo dei Celestini. "Mi auguro che le forze dell’ordine e le istituzioni demandate al controllo della legalità possano in tempi rapidi individuare chi tenta, con atti inqualificabili, di minare alle fondamenta la vita democratica del nostro Salento. Il sindaco di Melendugno - conclude - vada avanti nel suo operato seguendo la strada dell’impegno, dell’onestà e della trasparenza. Avrà al suo fianco l’amministrazione provinciale”.

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