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Cronaca Rudiae / Viale Giuseppe Grassi

Colpi d’arma da fuoco in pieno giorno a Lecce: 41enne resta gravemente ferito

Sarebbero due i proiettili esplosi da una moto in corsa in direzione della vittima: colpita a entrambe le gambe, è stata accompagnata d’urgenza al “Vito Fazzi”. Indagini nelle mani della polizia, sopraggiunta assieme ai carabinieri e a ai vigili del fuoco il cui comando si trova a una manciata di metri. Si tratta di uno de coinvolti nell'operazione "Final Blow": è in affidamento in prova ai servizi sociali

LECCE – Colpi d’arma da fuoco in pieno giorno nella Città del Barocco: un uomo del luogo di 41 anni resta gravemente ferito, sta scontando una condanna nell'ambito del processo "Final Blow".

È come se il terremoto criminalità Casarano avesse fatto tremare con le proprie scosse telluriche anche Lecce. Dopo due settimane, si ripete la scena. Il fatto di cronaca si è verificato intorno alle 9 e mezzo di questa mattina in viale Giuseppe Grassi, davanti al bar "New Caffè dell'angolo", a ridosso dell'incrocio semaforizzato. Sarebbero almeno due i colpi uditi dai passanti: tanti quelli esplosi da un individuo, secondo le prime ipotesi sbucato dall’angolo della via e poi montato in sella a una moto in corsa. Un mezzo a due ruote condotto da una seconda persona e attualmente ricercato. Entrambi i proiettili, partiti verosimilmente da un revolver, hanno raggiunto gli arti inferiori della vittima della violenta intimidazione.

L'agguato teso all'esterno del bar

 Si tratta di Cristian Salierno, nome noto alle cronache locali che figura tra quelli coinvolti nella nota operazione di polizia giudiziaria denominata "Final Blow" alla vigilia della pandemia e per aver patteggiato nel 2021 una pena di 4 anni e sei mesi di reclusione. Soccorso dai clienti della caffetteria  (dove stava consumando un caffè seduto al tavolino posto sul marciapiede) e da una squadra dei vigili del fuoco, il cui comando provinciale si trova a una manciata di metri, l’uomo è stato poi raggiunto dagli operatori del 118.

Immediato il trasferimento in codice rosso, quello più urgente, presso l’ospedale “Vito Fazzi”, viste le condizioni apparse subito critiche agli occhi degli infermieri e del medico. A destare preoccupazione nel personale sanitario, la copiosa emorragia seguita agli spari: colpi che lo hanno raggiunto in pieno nonostante, sembrerebbe, il 41enne abbia tentato una disperata, vana fuga. Sul luogo sono intanto accorsi, oltre ai pompieri, anche i carabinieri della compagnia leccese e la polizia. Nelle mani degli agenti della Squadra mobile sono ora finite le indagini. Salierno, tuttavia, è in attesa di essere sottoposto all’intervento chirurgico e non è stato ancora ascoltato dagli inquirenti. La prognosi non può ancora essere sciolta dal personale ospedaliero, ma il quadro clinico del ferito non sembrerebbe a rischio tale da pregiudicargli la vita. All’arrivo in pronto soccorso, secondo fonti sanitarie, il 41enne era ancora cosciente.

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Le indagini e lo zoom sul mondo della criminalità

Gli agenti della Mobile, assieme ai colleghi delle volanti e della Scientifica, hanno nel frattempo repertato tutti gli elementi utili alle indagini sul luogo. L’area, fortunatamente, è munita di diversi sistemi di videosorveglianza: oltre ai circuiti delle piccole attività commerciali della zona, vi sono infatti anche quelle del vicino negozio di apparecchi tecnologici “Euronics”, posto proprio di fronte al bar teatro della gambizzazione. Sono stati inoltre ascoltati i vari testimoni che hanno assistito all’agguato e identificati tutti i passanti e clienti della caffetteria.

In questa fase non è possibile escludere qualunque eventualità. Eppure, l’attenzione investigativa è puntata sul mondo della criminalità organizzata. Salierno, a seguito della condanna, sta tuttora scontando la misura alternativa dell’affidamento ai servizi sociali. Da circa un anno e mezzo, infatti, la pena detentiva è stata sostituita con quella meno restrittiva, per consentirgli un più veloce reinserimento sociale. Come riportato precedentemente, nella vasta inchiesta “Final Blow” - che il 26 settembre del 2020 sfociò in oltre 70 misure cautelari e vide un totale di 110 indagati - era rimasto coinvolto anche Salierno.

Una maxi indagine condotta dalla polizia e che aveva visto balzare ancora una volta agli oori delle croanche anche nomi eccellenti del panorama criminale e mafioso locale. I reati contestati andavano dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, a quelli di estorsione, violazione della legge sulle armi ed esercizio aggravato e partecipazione al gioco d'azzardo. Ma il capo di imputazione attribuito alla buona parte dei coinvolti era quello di associazione di droga finalizzata allo spaccio. Una proficua e remunerativa attività che aveva visto proprio Lecce come epicentro dei traffici del gruppo.

Le preoccupazioni del sindaco

L’esortazione a non abbassare la guardia sul fenomeno criminale è giunta assieme alle dichiarazioni del primo cittadino leccese, Carlo Salvemini, sull'accaduto: “Questa mattina in città si è verificato un gravissimo episodio di violenza, con la gambizzazione di un uomo in viale Grassi. Ho sentito immediatamente il prefetto e il questore Modeo, le forze dell’ordine sono già al lavoro per fare chiarezza sull’avvenuto e assicurare alla giustizia i responsabili. Di fronte a questi segnali penso debba scattare immediatamente una reazione della comunità, a partire dalle istituzioni. Per le strade di Lecce e del Salento - come ribadito nella marcia a Casarano della scorsa settimana - non c’è spazio per la violenza criminale. La legalità, la sicurezza, il rispetto per la vita sono i nostri valori. Dunque, nessuna sottovalutazione, nessun cedimento, fiducia nel lavoro degli inquirenti. E guardia alta di tutti contro la criminalità”.

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