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Poligono di Torre Veneri, nuovo fronte: manca la valutazione di incidenza ambientale

La Provincia ha risposto ad una richiesta di Lecce Bene Comune: per l'area militare non è mai stato richiesto il nulla osta obbligatorio per tutti i siti di interesse comunitario. E parte una nuova richiesta di sospendere le esercitazioni

LECCE – Per il poligono di Torre Veneri urga la valutazione di incidenza ambientale, che non è mai stata istruita, pur essendo obbligatoria, come confermato dalla Provincia di Lecce con nota del 24 marzo. Lo prevede la normativa comunitaria, con la direttiva “Habitat” e quella nazionale e regionale di recepimento, trattandosi di un sito di interesse comunitario.

In ragione di questa omissione, Lecce Bene Comune, apre una nuova breccia nella questione che riguarda l’area militare sita tra Frigole e San Cataldo e sulla quale anche la magistratura ha aperto un fascicolo per smaltimento illecito di rifiuti. Ma gli stessi titolari delle indagini hanno di recente presentato richiesta di archiviazione, dal momento che, par di capire, sarebbe impossibile determinare la catena di comando succedutasi nella base durante i decenni di esercitazioni nei quali sono mancate, come accertato anche da una commissione parlamentare, le necessarie operazioni di bonifica del litorale e soprattutto dei fondali.

Carlo Salvemini, capogruppo in consiglio comunale, e Gabriele Molendini che segue la vicenda per conto di Lecce Bene Comune hanno tenuto questa mattina una conferenza stampa per aprire il nuovo fronte: secondo le regole europee, non effettuare la valutazione di incidenza ambientale – che non ammette deroghe in ordine alle servitù militari – espone lo stato membro a pesanti sanzioni: “A seguito del riscontro della Provincia di Lecce abbiamo inviato un invito al Comitato misto paritetico (organo regionale che si occupa della aree militari, ndr) a sospendere le autorizzazioni per le esercitazioni a fuoco nell’area sic nelle more dell’approvazione di un nuovo disciplinare d’uso del poligono previa valutazione di incidenza ambientale e comunque a non autorizzare il nuovo piano di esercitazioni per il secondo semestre 2014”. Sono state informate della situazione anche la Regione Puglia, la Provincia di Lecce, il ministero dell’Ambiente, il corpo forestale dello Stato e la Direzione generale ambientale della Comunità europea.

E’ da tempo che Lecce Bene Comune chiede lo stop delle esercitazioni, almeno di quelle che si effettuano verso il mare. La questione è stata anche affrontata in un consiglio comunale monotematico nel quale i vertici militari fecero intendere che avrebbero ottemperato solo ad una disposizione dell’autorità giudiziaria. Il poligono di Torre Veneri è gestito dalla Scuola di cavalleria. Il 27 febbraio scorso presso la caserma Zappalà di Lecce si è tenuta una riunione, preliminare alla conferenza dei servizi, alla quale hanno partecipato l’esercito, l’amministrazione comunale e i due docenti dell’ateneo al quale sarà affidato il piano di caratterizzazione del poligono: che si debba procedere alla bonifica pare oramai un dato acquisito.

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