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Lunedì, 29 Aprile 2024
La ricostruzione

Accesso al sistema informatico e sottrazione materiale: così svanivano i verbali

Secondo le contestazioni degli inquirenti, recepite nell’ordinanza del gip, esisteva un modus operandi consolidato per annullare illegittimamente le procedure di accertamento e il pagamento delle multe

LECCE – Un preciso e sistematico modus operandi per l’annullamento delle multe, la manipolazione dei dati, fino all’eliminazione materiale dei verbali per infrazioni al Codice della strada: il cuore delle condotte oggetto dell’inchiesta sviluppata dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza batteva in una stanza del comando di polizia locale di Lecce, in viale Rossini, l’Ufficio Verbali.

Colei che ne era stata responsabile per circa 18 anni, tenente Lugianna Vizzi, nel settembre del 2015 venne trasferita ad altro incarico dopo essere entrata in aperto conflitto con Luisa Fracasso e Loredana Valletta, cui oggi è stato notificato il provvedimento di sospensione per un anno dall’esercizio dei pubblici uffici (qui l’articolo).

Responsabile divenne, allora, il commissario Rita Doria il cui nome compare decine e decine di volte nel provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari, Silvia Saracino. Non per attribuzioni di eventuali responsabilità, ma perché attraverso l’utilizzo “abusivo e surrettizio” delle credenziali di accesso della responsabile al sistema interno di gestione dei verbali sarebbe stato raggiunto, da parte della Fracasso l’obiettivo di accomodare nella maniera desiderata l’iter delle sanzioni in beneficio di quei trasgressori riconducibili del bacino elettorale di Antonio Finamore, consigliere comunale (dal 2017 con la lista Prima Lecce) e compagno della Fracasso (è stato appurato dai finanzieri anche l’utilizzo delle credenziali di altri due dipendenti del corpo). Non solo: al pari del tenente Vizzi (qui l'articolo sulla sua vicenda) anche l'esperto commissario veniva percepito dalle indagate come un costante ostacolo.

La stessa Doria, sentita a suo tempo a sommarie informazioni dalle fiamme gialle, aveva dichiarato di aver trasferito le proprie credenziali alla collega, ritenuta molto competente nell’uso del sistema di gestione. Questo, aveva spiegato, per non rallentare le attività dell’ufficio cui era stata assegnata e nel quale non sapeva ancora destreggiarsi pienamente. I riscontri ambientali degli inquirenti hanno appurato – anche con intercettazioni audio e video - che le modifiche alla procedura interna sono avvenute all’insaputa della responsabile dell’ufficio, durante la sua assenza o temporaneo allontanamento.

Questo approccio “informatico” però, si legge nell’ordinanza, non era quello prediletto dalla Fracasso, considerata la consapevolezza del fatto che ogni accesso al sistema avrebbe lasciato una traccia. La via preferita, invece, era quella della sottrazione materiale dei verbali prima che venissero scansionati e registrati nel sistema, ma non sono mancati nemmeno riscontri di eliminazioni successive, quando cioè il verbale era già stato inserito nel sistema: in questo modo, venendo meno l’atto originale della contestazione, non si sarebbe proceduto all’iscrizione al ruolo conseguente all’omesso pagamento.

Nel complesso la guardia di finanza ha sequestrato (in casa della Fracasso e sulla sua scrivania in ufficio) 47 preavvisi di accertamento dei quali si ipotizza la sottrazione prima della scansione e della registrazione: il più recente è del 2019, il più datato del 2014 per un importo di poco meno di 3mila euro. Poi ci sono i verbali di contestazione immediata che sarebbero stati sottratti dalla stessa sovrintendente alla normale procedura amministrativa: sono 14 quelli sequestrati dalla guardia di finanza, per un importo di poco meno di mille e 200 euro e per un periodo che va dal 2012 al 2019.

Oltre a questi “capitoli”, nell’inchiesta rilevano altre fattispecie che hanno coinvolto, con Luisa e Fracasso e Loredana Valletta (quest'ultima in servizio presso l’Ufficio ricorsi del comando di Lecce), anche Piervitale Frassanito, maresciallo dell’Ufficio verbali della polizia provinciale.

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